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Torna Affari tuoi, Carlo Conti: “Aiuteremo coppie di sposi, vorrei sparissero i nuovi poveri”

Torna Affari Tuoi (Viva gli Sposi!) in una versione inedita con sette Speciali in prima serata su Rai1, a partire da sabato 26 dicembre. Carlo Conti alla conduzione, insieme a venti ospiti diversi a ogni puntata e ai mattatori comici fissi Ubaldo Pantani e Nino Frassica. Fanpage.it ha raggiunto il conduttore durante le prove per per saperne di più e per fare un bilancio generale di questo 2020 ormai in dirittura d’arrivo.
A cura di Eleonora D'Amore
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Dopo quasi tre anni di fermo, Affari Tuoi (Viva gli Sposi!) torna in una versione inedita con sette Speciali in prima serata su Rai1, a partire da sabato 26 dicembre. Prodotto in collaborazione con Endemol Shine Italy, avrà Carlo Conti alla conduzione, insieme a venti ospiti diversi a ogni puntata e ai mattatori comici fissi al suo fianco, Ubaldo Pantani e Nino Frassica.

Dopo l'enorme successo di Tale e Quale show 2020 e una battaglia contro il Covid vinta con grande coraggio, il conduttore toscano accetta la sfida di sperimentare un nuovo format in un orario altrettanto insolito: dalle 20.30 alle 22.30, a metà tra un access prime time e un prime time. Lo abbiamo raggiunto durante le prove per saperne di più e per fare un bilancio generale di questo 2020 ormai in dirittura d'arrivo.

Affari Tuoi W gli sposi. Di che si tratta?

Affari tuoi è un titolo storico della Rai, che ha dato tante soddisfazioni nella fascia di access prime time. Lo abbiamo trasformato in una formula di 7 speciali in una collocazione nuova, quella del sabato sera, a cavallo tra il preserale e la prima serata, quindi inizierà alle 20.30 e finirà alle 22.30.

Perché proprio coppie di sposi?

L’idea è stata quella di dare questa possibilità agli sposi in un momento un po’ grigio. Abbiamo pensato a loro perché rappresentano la speranza di un futuro roseo. La sicurezza economica di questi tempi non è da poco.

Avranno dei testimoni di nozze?

Ci saranno dei testimoni di nozze, personaggi famosi che si alterneranno di puntata in puntata per consentirgli di vincere il più possibile. Il sorteggio del pacco iniziale sarà in totale trasparenza e poi ci saranno gli altri 19 pacchi consegnati ai testimoni famosi, che accompagneranno la coppia nel loro percorso verso il montepremi finale. Loro saranno fondamentali per la spettacolarizzazione del programma.

Un montepremi volutamente ridotto, giusto?

Sì, la riduzione del montepremi è fondamentale. Mettere al centro cifre come il milione di euro o i 500mila euro mi sembrava anacronistico. Il massimo sarà 300mila euro, un bel gruzzolo per iniziare a costruirsi una famiglia, a partire dall'avvio del mutuo per la casa.

Ospiti fissi, Nino Frassica e Ubaldo Pantani. Ci spoileri altri nomi per i testimoni?

Christian De Sica, Enrico Brignano, Marisa Laurito, Sergio Friscia, Diletta Leotta, tantissimi, soprattutto comici perché serviranno a ravvivare molto la situazione.

Immancabile il dottore al telefono, vero sabotatore dei concorrenti. Ma chi è realmente?

Il dottore è una delle sole tre persone che prima della puntata si chiudono in una stanza per conoscere il contenuto dei pacchi. Insieme a lui, un dirigente Rai e il notaio. Non è lo stesso delle altre edizioni perché cambia sempre, non è mai la stessa persona.

Tra le novità, un pacco feeling. Cioè?

Ci saranno dieci domande che riguardano le coppie e testeranno la loro affinità, per capire quanto si conoscono davvero. Più domande indovineranno, più vinceranno, a prescindere dal pacco finale. Ogni domanda vale 1000 euro, quindi se le indovineranno tutte andranno via con 10mila euro. Se non dovessero indovinare niente, sorgerebbero seri dubbi sul matrimonio (ride, ndr).

Parliamo di coppie di promessi sposi, che dovranno dimostrare di unirsi in matrimonio entro l’anno?

Esatto, non ci interessa se con rito civile o religioso, se sono coppie di etero o omosessuali. Faranno fede le pubblicazioni per i riti civili e religiosi, mentre per le unioni civili ci sarà una loro autocertificazione.

Dal vecchio Affari tuoi è passato qualche anno e il passaggio del testimone dalla vecchia gestione Insinna è apparso piuttosto complesso, visto che fu fermato in concomitanza al periodo in cui Striscia la Notizia disse di aver messo in luce “tarocchi e taroccatori”. Hai avuto qualche reticenza nel succedergli?

Ma no, questi sono programma storici della rete e come io non ho avuto problemi a cedere a Flavio Insinna L’eredità, altrettanto farò adesso. Ad Affari tuoi si sono succeduti grandi conduttori come Paolo Bonolis, Pupo, Antonella Clerici, Max Giusti, è normale che in base al periodo e alle necessità dei palinsesti abbia avuto una rotazione del conduttore.

A gennaio dovrai scontrarti con C’è posta per te della tua grande amica Maria De Filippi. Paura?

Avrò due colossi, sia Maria che Antonio Ricci con Striscia. Devo dirti però che ormai non ci faccio più caso, sono in una fase della carriera in cui non ci bado, non sono un maniaco degli ascolti il giorno dopo. Tra l’altro, ti dico una cosa che non ho mai detto a nessuno: le prime persone che ho chiamato quando ho accettato di fare Affari tuoi in quelle due fasce orarie sono stati loro e ci abbiamo riso su.

Al netto di questo, mi sembra di capire che per molti conduttori televisivi sia un periodo animato da meno spirito di competizione e maggiore attenzione all’intrattenimento del pubblico bloccato a casa. Sbaglio?

No, è così. Personalmente non ho mai subito grandi competizioni. Non nego che il risultato degli ascolti è il metro di valutazione del prodotto in generale, nemmeno tanto nello specifico del nostro singolo lavoro, però non mi sento un dipendente dalle curve dell’auditel.

In un offerta generalista così variegata, dai reality e people show fino ai film e cartoni delle feste, tu a quale target punti?

Alle famiglia, mi preoccupo sempre di confezionare un prodotto che possa tenere l’intero nucleo davanti la tv.

Che poi, hai fatto di tutto nella tua carriera: Sanremo, La Corrida, I migliori anni, vari game show nel preserale, nuovi format come Top Dieci. Ormai non ti spaventa più niente?

Mi diverto a fare tutto perché è il mezzo che mi piace. A un pilota piace guidare di tutto, da un’utilitaria a una Ferrari e io mi appassiono anche a un pullman nel caso. Sono tante sfaccettature della conduzione, indipendentemente dal tipo di programma.

Da volto storico del Festival, come lo vedi questo Sanremo indie annunciato da Amadeus?

È decisamente al passo con i tempi, Amadeus ha sempre cercato di allinearsi all’evoluzione della musica e soprattutto del mercato. Ottima scelta, la condivido.

La tua sfida più grande, recentemente, è stata il Covid, dal quale sei riuscito a guarire. Cosa ti lascia addosso un’esperienza simile?

Mi lascia la consapevolezza sempre più forte che la cosa più importante nella vita è la salute. I giorni che sono stato in ospedale sono stati decisivi per la realizzazione del valore delle piccole cose del quotidiano. È un virus subdolo, ti entra dentro e nemmeno te ne accorgi, non sai com’è potuto accadere e, come se non bastasse, viaggia velocissimo fuori, tra le persone, e anche nell’organismo. È stato un mese complicato, non sono mai stato gravissimo devo ringraziare soprattutto il fatto di aver capito subito che la saturazione non dava segnali buoni. Un plauso va a medici e infermieri, i veri angeli di questa pandemia.

Alla luce di questo ultimo Dpcm di Natale, che Natale sarà il tuo?

Un Natale piuttosto ordinario perché ormai la vita mi ha già tolto una serie di affetti quindi il numero di persone negli anni si è ridotto sempre di più. Per fortuna ci saranno i genitori di mia moglie, mia moglie e mio figlio, nel pieno rispetto delle regole.

Nel guardare al nuovo anno, tante le cose da augurarsi per il 2021 ma quale prevale?

Quella di abbracciarsi prima possibile, di stringersi una mano, di ristabilire un contatto. Solo allora potremmo davvero dire di aver sconfitto questo maledetto virus.

E qualcosa invece che, virus a parte, vorresti lasciare nel 2020?

Vorrei lasciare i nuovi poveri, sperando che tante categorie possano riprendere le loro attività, avendo cura, per chi ha più possibilità, di sostenere chi è rimasto indietro in questo anno lavorativamente così martoriato.

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