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Opinioni

“Maradona: Sogno Benedetto”, di cosa parla: una serie che fa piangere e (soprattutto) farà discutere

I primi cinque episodi di “Maradona: Sogno Benedetto” sono finalmente disponibili su Amazon Prime Video. La serie incolla davanti allo schermo senza esercizi di retorica e racconta la storia di Maradona – e di tutti quelli che gli sono stati accanto – senza fare sconti a nessuno. Ci saranno tante polemiche da parte di tutti – dalla famiglia Maradona ai Ferlaino. Del resto, quando si è trattato di Diego è sempre stato così.
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In foto: Nicolas Goldschmidt
In foto: Nicolas Goldschmidt

Maradona si aggira come un fantasma tra la spiaggia della sua meravigliosa villa di Punta del Este, in Uruguay. Nella testa sente le voci dei tifosi che lo invocano, rivive la sua vita, le gioie e i rimpianti, sente i suoi affetti, la moglie Claudia e sua madre Donna Tota: “Ricordati il bambino felice che eri calciando solo una palla”, dice la donna. È il 4 gennaio 2000, non è una data come le altre: è il giorno in cui Diego Armando Maradona va in coma e per la prima volta rischia la vita. Parte da questo momento l’incredibile viaggio di “Maradona: Sogno Benedetto”, la serie disponibile dal 29 ottobre 2021 su Amazon Prime Video, in tutti i paesi in cui il servizio è disponibile.

La storia di un amore infinito

Una produzione argentina, targata BTF Media, Dhana Media e Latin World Entertainment, che ha coinvolto cinque paesi per le riprese – Argentina, Uruguay, Spagna, Italia e Messico – e che segue passo passo il sogno realizzato del più grande giocatore del mondo. Dai primi calci a un pallone nei Cebollitas fino all’esordio in Primera con l’Argentinos Juniors passando per l’esplosione definitiva al Boca Juniors e la consacrazione in Europa, tra gli anni controversi di Barcellona e Napoli, il mondiale con l’Argentina. C’è tutto. Anche quello che molti hanno dimenticato, anche quelli molti non hanno mai conosciuto. E ci sono, ovviamente, gli aspetti più complessi della sua vita privata. L’amore infinito con Claudia Villafañe, quello inscindibile per sua madre Donna Tota, quello tossico per ogni tipo di vizio. Anche lo spettro di una equivoca omosessualità. E c’è il Maradona che, cresciuto nella povertà, la guarda in faccia una volta che è salito sul tetto del mondo e se la porta addosso, scontrandosi a muso duro con tutti i potenti di turno che ha trovato davanti al suo cammino.

Nazareno Casero e Juan Palomino
Nazareno Casero e Juan Palomino

La serie si compone di dieci episodi, i primi cinque saranno subito disponibili dal 29 ottobre. Vedremo alternarsi sulla scena tre bravissimi attori che hanno interpretato Diego Armando Maradona nelle varie fasi della vita: Nazareno Casero (il Maradona dell’esordio in Primera argentina), Nicolas Goldschmidt (il Maradona di Barcelona, Napoli e del Mundial 86) e Juan Palomino (il Maradona ormai quarantenne). Il Maradona dei Cebollitas, il Pelusa, è interpretato dal piccolo Juan Cruz Romero. Laura Esquivel (“Il mondo di Patty”) e Julieta Cardinali sono invece impegnate nel ruolo di Claudia Villafañe. Fanpage.it ha intervistato tutti questi protagonisti in due interviste che pubblicheremo domani 30 ottobre per il Maradona Day.

Le polemiche

Quello che possiamo dire, rispettando l’embargo che ci è stato imposto, è che la temperatura si farà caldissima soprattutto a Napoli e in Italia, quando inizierà il racconto di Maradona con la maglia azzurra, precisamente dall’episodio numero 6 che sarà disponibile dal 5 novembre insieme all’episodio numero 7. Da quel momento, sarà rispettata una pubblicazione settimanale per singolo episodio che terminerà il 26 novembre. La serie trascinerà con sé, inevitabilmente, un mare di polemiche per la narrazione che fa degli aspetti più complessi della vita di Diego e delle relazioni che ha intrecciato con i luoghi che ha abitato. Inevitabilmente, la serie va a concentrarsi anche sul rapporto tra il Pibe de Oro e Cristiana Sinagra (Tea Falco), da cui è nato Diego Armando Maradona jr. Per parlarne in maniera più approfondita di tutto questo, ci sarà tempo: basta aspettare una settimana, una volta scaduto l'embargo. Possiamo prevedere, però (e non abbiamo paura di ripeterlo) tante polemiche, come ci sono già state in Argentina, soprattutto da parte della famiglia Maradona e dei Ferlaino.

In foto: Laura Esquivel e Julieta Cardinali
In foto: Laura Esquivel e Julieta Cardinali

Com'è "Maradona: Sogno Benedetto"

Per essere una serie biografica, “Maradona: Sogno Benedetto” riesce a incollare davanti allo schermo senza ricorrere a esercizi di retorica e trucchetti narrativi. La scrittura non è indulgente nei confronti di Diego come di nessuno di quelli che hanno occupato un peso specifico nel corso degli anni per lui, da Jorge Cysterpiller a Guillermo Coppola fino a Corrado Ferlaino (interpretato da Giovanni Esposito), a Cesar Luis Menotti, l’allenatore che lo fece esordire con la maglia dell’Argentina. La regia di Alejandro Aimetta è pulita, lascia parlare i suoi personaggi senza cercare nessun tipo di virtuosismo e questo la pone molto spesso più vicino a una novelas solo più ambiziosa. Come tutte le serie biografiche sportive, le difficoltà arrivano nella messa in scena dei momenti agonistici, banalmente: le partite. Gli attori hanno dovuto fare un grande allenamento specifico, come hanno raccontato a Fanpage.it, questo si percepisce ma davanti alla macchina da presa provare a realizzare i movimenti veri e propri di una partita di calcio resta materia molto complessa, anche per una produzione così importante come questa.

L'identità di un popolo

Per fortuna, c’è anche tanto materiale d’archivio. Apprezzabile, soprattutto nella prima parte, il parallelo con il contesto storico che vive l’Argentina mentre Diego si attesta come calciatore mondiale: la morte di Peron, le Malines, i desaparecidos, le Falkland. Juan Palomino ci ha raccontato che per essere Maradona ha dovuto capire il “concetto maradoniano” che poi rappresenta la stessa identità dell’Argentina e dell’America Latina, lo spirito ribelle e irriverente, solitario e trasgressivo, sempre contro il potere di turno. Tutto questo in “Maradona: Sogno Benedetto” c’è. Così come tutta la solitudine che ha accompagnato Diego, un ossimoro vivente, l’unico a non divertirsi mai in una carriera che è stata una giostra e che ha fatto divertire tutti.

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Gennaro Marco Duello (1983) è un giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Lavora a Fanpage.it dal 2011. Ha esordito nella narrativa nel 2022 con il romanzo Un male purissimo (Rogiosi). California Milk Bar - La voragine di Secondigliano (Rogiosi, 2023) è il suo secondo romanzo.
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