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Grande Fratello Vip 2020/2021

Il fratello di Andrea Zenga: “Walter inadatto a fare il padre, per lui siamo passato da cancellare”

Nicolò, fratello di Andrea Zenga e figlio di Walter, non ha ancora perdonato il padre, celebre campione di calcio. “Ho sempre pensato fosse inadatto a fare il padre, poi l’ho visto con i suoi figli piccoli ed è presentissimo e affettuoso”, dichiara, “Per lui siamo il passato, un passato da cancellare”.
A cura di Stefania Rocco
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Nicolò Zenga non riesce ancora a perdonare al padre Walter gli anni trascorsi senza che tra loro ci fosse un rapporto. Intervistato dal settimanale Oggi, il fratello di Andrea Zenga, concorrente del Grande Fratello Vip, torna a parlare del rapporto quasi inesistente con il genitore, recentemente entrato nella Casa di Cinecittà per ritrovare il figlio. “Intermittente. Ma forse intermittente è una recensione generosa: assente”, tuona ricordando il rapporto con il celebre campione di calcio, “Già da piccolo, quando i miei erano ancora sposati, lo vedevo di rado. In 31 anni sono sono mai riuscito a instaurare un rapporto con lui. Non è stato un papà, è stato un miraggio, una rincorsa costante: più gli arrivavo vicino, più si allontanava. Un ciclo continuo di delusioni e speranza. Di me e di Andrea, delle nostre passioni e delle nostre paure, non sa nulla”. Una versione confermata dalla madre Roberta Termali, ex moglie di Zenga:

Non posso che confermare. Ho sempre invitato i miei figli ad avere un rapporto con il padre e mi sono sempre adoperata perché si incontrassero: da Osimo li portavo a Milano perché Walter, che li passava a prendere a casa dei miei genitori, li potesse vedere senza “scomodarsi”. Certo, a detta dei ragazzi, la qualità del tempo che passavano insieme non era eccezionale, ma io non c’ero, non posso giudicare. Posso solo dire che Andrea aveva meno bisogno del padre perché era protetto dal fratellone.

Andrea Zenga
Andrea Zenga

Nicolò Zenga: “Jacopo lo asseconda di più, ha porzioni più grosse di briciole”

Quando gli chiedono quale sia il ricordo più bello che conserva del rapporto con il padre, Nicolò non ha dubbi: “Uno solo, risale a quando avevo 5 anni: un viaggio che facemmo io e lui sulla sua macchina d’epoca, da Genova a Forte dei Marmi. Durante quelle ore ebbi l’impressione che ci tenesse, che mi volesse bene”. E aggiunge: “Ho sempre pensato che fosse inadatto a fare il padre. Poi l’ho visto con i suoi figli più piccoli, ed era affettuoso, presentissimo. Allora mi sono detto ‘Forse era troppo giovane quando ha avuto me e Andrea, forse ora vorrà riversare su di noi questo istinto paterno scoperto in ritardo’. Sbagliavo: per lui siamo il passato, un passato da cancellare”. Diversa è l’opinione che il giovane conserva del rapporto tra il padre e Jacopo, primogenito dato dal matrimonio con Elvira Carfagna: “I loro rapporti? Io li definirei ‘altalenanti’. Jacopo lo asseconda di più. Il risultato? Porzioni più grosse di briciole”.

“La mail che gli ho scritto, poi mi ha bloccato sui social”

Nicolò rivela di avere tentato in più occasioni di ricucire il rapporto con il padre. Nel novembre 2019, gli avrebbe scritto approfittando del fatto che Zenga si trovasse a Roma, proponendogli di andare a trovarlo: “Mi ha risposto con due lettere – ‘ok’ – poi è sparto. Dopo un paio di settimane, sempre sui social ho visto che stava girando gli stadi italiani e sono tornato alla carica. ‘Papà, sarebbe bello vedere qualche partito insieme’. E lui ha usato la stessa tattica: prima un ok, poi il silenzio. Il 10 dicembre del 2019 ho compiuto 30 anni, un’età importante, e lui non mi ha nemmeno fatto gli auguri. Qualche girono dopo mi ha chiamato, ma ero ancora arrabbiato e non gli ho risposto”. Andrea sostiene di avere scritto una mail al padre, una volta letta la quale i rapporti tra loro si sarebbero interrotti:

Io e mamma abbiamo sempre avuto una specie di timore ad affrontarlo perché quando si sente in difetto o messo alle strette, papà si scalda, diventa intrattabile. Ma io ero arrivato a un punto di saturazione e gli ho scritto una mail a cuore aperto, per dirgli quanto ho sofferto a causa sua, e che la mia vera figura paterna è stato Andrea Accorroni, il secondo marito di mamma, l’uomo che mi ha cresciuto ed educato. Era un grido di dolore, lui l’ha preso come un atto di accusa. La reazione? Lui d’ora in avanti avrebbe pensato solo ai due figli più piccoli. E che io non esistevo più. Sono sincero: non ho notato la differenza rispetto a prima. Salvo che, a un certo punto, poco fa, mi ha bloccato sui social.

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