Denis Dosio squalificato dal GF Vip per bestemmia: “Paolo Brosio salvato, fatemi rientrare”
Le mancate squalifiche di Francesco Oppini e Paolo Brosio segnano un precedente al Grande Fratello, un reality che ha finito per incartarsi nell’individuazione di criteri fissi che determinano in quali casi un concorrente debba andare incontro a una squalifica. Lo dimostra il caso di Denis Dosio, espulso per un intercalare considerato bestemmia pronunciato di notte, all’interno di una frase velocissima. Per parole molto simili (“Dio bo”, in quel caso ritenuto intercalare dialettale) Brosio è stato rimproverato ma non espulso, ammonito a prestare maggiore attenzione. Per frasi decisamente più gravi, Francesco Oppini si è scusato, profondamente pentito, ed è finito in nomination d’ufficio. A Denis, invece, non è stato consentito di scusarsi. Vittima di un regolamento che si è avvitato sul tema della bestemmia e sul perimetro sottile che divide l’imprecazione dall’intercalare dialettale che non ha intento offensivo, l’influencer 19enne ha dovuto lasciare la Casa e lo studio del GF. E oggi, alla luce di quanto accaduto con Brosio e Oppini, confessa a Fanpage.it di sentirsi vittima di un’ingiustizia.
Sei uscito dal GF perché la tua è stata ritenuta bestemmia invece che un intercalare. Con Brosio è andata diversamente. Ritieni di essere stato maggiormente sacrificabile rispetto a Paolo, alla contessa De Blanck – contestata per avere usato la parola “fro*io” – o a Oppini per le frasi sessiste?
Quando mi hanno buttato fuori, nessuno di loro sapeva se avessi effettivamente bestemmiato o no perché ho detto “Dio bo”, che significa “Dio boni”, Dio buono. È un intercalare, un po’ come dire “cavolo” oppure “mamma mia”. Non è “po**o Dio”. Anch’io vengo da una famiglia religiosa, sarebbe stata assurda una bestemmia da parte mia, un po’ come per Brosio. Solo che Brosio ha la sua immagine e io no. Quello ha fatto la differenza. Quando sono stato squalificato, mi avevano spiegato che era necessario perché tante persone si erano sentite offese dalla mia espressione che non era una bestemmia, avevo solo collegato il nome di Dio a un’altra parola. Tra l’altro, l’audio era talmente veloce che sarebbe stato impossibile anche per loro capire cosa avessi detto. Non era possibile squalificare qualcuno per questo, equivarrebbe a condannarlo senza prove.
E perché allora la squalifica e l’assenza dallo studio durante le dirette?
Non ho scelto io di non essere in studio. Dopo una squalifica il contratto si rescinde e non ti invitano. Mi sono chiesto anch’io perché. Per quanto riguarda Brosio, speravo che non uscisse perché una mancata seconda squalifica avrebbe dimostrato che quella non è una bestemmia. Sapendo quanto ho sofferto io, mi auguravo non accadesse anche a lui. Mi si è spezzato un sogno tra le mani per una stupidaggine. Speravo di essere mandato in nomination e invece sono stato buttato fuori come il bestemmiatore del Grande Fratello. Per fortuna gli spettatori avevano visto il video sui social. Quello che più mi ha fatto male non è il caso di Brosio, perché so che quella non è una bestemmia. Mi infastidisce la giustifica addotta alla mia squalifica: sei fuori perché con quella frase – pronunciata alle tre di notte – hai offeso la sensibilità altrui. Me le stesse persone non si sentono offese quando Francesco Oppini dice “A Verona la stuprano”? Non si sentono offese le donne quando dice “quella lì la ammazzerei di botte”? Offende più un “Dio bo” pronunciato alle tre di notte o una frase come “l’ammazzerei di botte”? Quello mi fa arrabbiare.
Farai ricorso nei confronti del programma?
No, perché il Grande Fratello resta un gioco. Sono stato buttato fuori e amen. Ma ci sono rimasto male. Forse non valevo così tanto quanto pensavo di valere per loro. Mi resta quello, la delusione. Mi scaldo perché sono stato vittima di un’ingiustizia ma il mio GF l’ho già vinto, è stato la mia svolta perché mi ha permesso di far sì che tante persone si ricredessero sul mio conto.
Hai chiesto spiegazioni alla produzione alla luce di quanto accaduto con Brosio e Oppini?
Non credo che li contatterò perché sarebbe come chiedere una vendetta. Ci sta già pensando il web, mi basta.
Hai dovuto pagare una penale?
No.
Hai perso il cachet pattuito?
No, nemmeno.
Se potessi parlare con Alfonso Signorini, cosa gli diresti?
Nessun rancore contro di lui però qualcosa gliela direi. Ieri ha detto a Francesco Oppini che non sarebbe stato squalificato perché è un bravo ragazzo che ha già dimostrato di rispettare le donne. Anch’io sono un bravo ragazzo, non insulto la Chiesa durante il giorno. Mi hanno spezzato un sogno per una stupidaggine, che diventa ancora più stupida se comparata a situazioni simili che non si sono concluse con lo stesso esito. Il mio sogno è stato spezzato dalle mani di chi non sapeva bene cosa fare, e la sorte di un ragazzo di 19 anni non si decide a dadi. O le regole valgono per tutti, in merito alla squalifica comminata se si offende la sensibilità della gente a casa, oppure diventa ingiusto giocare sul futuro delle persone. Si è fatto passare come un bestemmiatore una persona che dice ‘Dio bo’ alle due e mezza di notte, con le telecamere spente in una frase velocissima. Quell’episodio è diventato motivo di espulsione e di mancata partecipazione alle puntate. Poi ci sono state le due frasi di Oppini. Che il “Dio bo” diventi più grave e motivo di espulsione mi sembra assurdo.
Vuoi lanciare un appello affinché ti facciano rientrare?
Dici che sarebbe fattibile?
Non lo so, tu lo lanceresti?
Sì. Lo lancio: dal momento che Paolo Brosio ha utilizzato il mio stesso intercalare ed è stato considerato non punibile perché è un uomo di chiesa, e lo sono anch’io, e dal momento che Francesco Oppini ha offeso la sensibilità altrui come avevo fatto io, e non è stato buttato fuori, mi chiedo perché io sono stato espulso. Se anche il web crede che questa cosa sia ingiusta, fatemi rientrare.