Dallas al posto di Centovetrine e Beautiful: l’ultimo tentativo disperato
Martedì scorso sono andati in onda in prima serata su Canale 5 i primi due episodi della soap opera Dallas. I risultati auditel sono stati disastrosi, eppure Mediaset aveva investito ogni speranza su un prodotto che negli anni ottanta fu un successo senza precedenti. Dati alla mano, al debutto di martedì ha registrato l'8,27% di share con 2.302.000 telespettatori: nello specifico 2.564.000 (8,53%) nel primo episodio e 2.024.000 (7,96%) nel secondo. Un chiaro segnale poi che mezzo milione di italiani, subito dopo il primo episodio, ha cambiato canale o più semplicemente ha preferito dormire spegnendo la tv. Un flop, è un dato oggettivo anche se su Rai 1 la partita Italia-Danimarca ha fatto il botto con oltre 10 milioni di telespettatori. Eppure il pubblico dei due prodotti tv, il calcio su Rai 1 e la soap opera su Canale 5, è assai diverso, quindi non si può di certo attribuire la responsabilità del flop alla forte controprogrammazione della tv di Stato. E' andato meglio perfino Criminal Minds su Rai 2 e – of course – Ballarò su Rai 3 che ha toccato quota 14% di share.
Dallas al posto di Centovetrine e Beautiful, questa è l'ultima mossa astuta, forse l'ultimo tentativo disperato di Mediaset che cercherà dunque di "acchiappare" pubblico femminile, tipico di quella fascia oraria. Eppure, nelle giornate di lunedì 22 e martedì 23 Ottobre, i fan delle due popolari soap potrebbero irritarsi e boicottare Dallas, lasciandola al suo triste destino: una chiusura anticipata, una soppressione per bassi ascolti (un po' come la Bianchetti che non voleva schiodarsi dal suo 4% di share, ora soppressa dalla Rai). Una mossa che coincide poi in una settimana importante per Centovetrine: a breve si saprà se la soap opera made in Italy chiuderà i battenti o se le riprese potranno ripartire già da febbraio 2013. Mettere Dallas al posto delle soap più amate dagli italiani che senso ha? E' giusto quasi "imporre" un prodotto televisivo che in prima serata non ha funzionato ad un pubblico che in quella fascia oraria non vede l'ora di conoscere le vicende, per fare un esempio, di Damiano e Viola dispersi su un'isola deserta?
Repliche pure domenica pomeriggio su Rete 4, insomma una soap che ha invaso tutti i palinsesti delle reti Mediaset. In verità un flop l'azienda di Cologno Monzese l'ha già collezionato: La Scimmia soppresso per bassi ascolti, anche se contro la volontà di Tiraboschi. Qui il problema è ancora più serio: Mediaset si aspettava un riscontro di pubblico diverso, è rimasta spiazzata o forse ha capito che ci vuole del tempo per riabituare il pubblico alle vicende tormentate di Dallas, serie cult degli anni '80 la cui ultima puntata venne trasmessa nel lontano 1992. La famiglia Ewing ora ritorna alla ribalta con un Larry Hagman visibilmente invecchiato, in una clinica. Una storia di potere, ma anche di passione, con al centro una ricca famiglia di petrolieri: le solite vicende, un po' trite e ritrite, che piacciono tanto agli italiani. Storie che stavolta non hanno fatto breccia nel cuore dei telespettatori di Canale 5 (qui il palinsesto autunnale).
Dallas nel 1981 passò dalla Rai a Fininvest, l'attuale Mediaset che confezionò un grandioso successo. Venne doppiata in 67 lingue e trasmessa in 90 nazioni; uno degli episodi più seguiti registrò 90 milioni di telespettatori solo in America, per un totale di 360 milioni di telespettatori in tutto il mondo. Un record, numeri oggi irripetibili con una società in continua evoluzione e soprattutto con l'avvento del digitale terrestre e dei nuovi mezzi di comunicazione.