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C'è posta per te 2020

“C’è posta per te ridicolizza l’ingenuità dei ragazzi Down, non sono tirchi ed eterni bambini”

È l’organizzazione Special Olympics a lanciare l’accusa. Nella puntata di ‘C’è posta per te 2020’ trasmessa sabato 22 febbraio, Francesco Totti ha fatto una sorpresa a due ragazzi con la sindrome di Down. Secondo Alessandra Palazzotti, Direttore Nazionale di Special Olympics, il programma alimenterebbe lo stereotipo scorretto dei ragazzi Down “tirchi ed eterni bambini”.
A cura di Daniela Seclì
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La puntata di ‘C'è posta per te‘, andata in onda sabato 22 febbraio, ha ospitato Francesco Totti. L'ex calciatore della Roma ha fatto una sorpresa a Samantha e Luca, due ragazzi con la sindrome di Down. Ha portato loro dei regali e ha chiesto in cambio degli oggetti a cui erano particolarmente legati. I due ragazzi hanno reagito con riluttanza. La scena ha fatto storcere il naso ad Alessandra Palazzotti, Direttore Nazionale di Special Olympics, organizzazione che attraverso lo sport, si pone l'obiettivo di ottenere la piena accettazione delle persone con disabilità intellettiva dall’intero contesto sociale.

L'accusa: ‘C'è posta per te' alimenta stereotipi sulla sindrome di Down

Alessandra Palazzotti ha pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale di Special Olympics una lettera indirizzata a Maria De Filippi. Nella missiva, viene rimarcato come il programma ‘C'è posta per te' tenda a "cercare di fare simpatia", descrivendo i ragazzi con la sindrome di Down come tirchi ed eterni bambini. Secondo Palazzotti, se proprio si vuole fare l'errore di alimentare degli stereotipi, si potrebbe raccontare quanto questi ragazzi siano infaticabili lavoratori:

"Gentile Maria, per quanto il suo tentativo di puntare il riflettore sulle persone con la sindrome di Down possa essere apprezzato nel suo intento, purtroppo la modalità con cui viene trattato il tema vanifica questo buon proposito: cercare di fare simpatia con lo stereotipo della persona con la sindrome di Down “tirchia” ed eterna bambina non fa un buon servizio ad uno spicchio di popolazione che di stereotipi è già piena. Se si volesse utilizzare uno stereotipo, e siamo contrari, si potrebbe utilizzare quello delle persone con la sindrome di Down come grandi e infaticabili lavoratori, come delle persone che si impegnano con tutte le loro forze, per esempio, nei compiti che si affidano loro. Sempre di stereotipi parliamo, ma almeno sarebbe utile per tutte le persone con la sindrome di Down che ad oggi cercano la loro autonomia e dignità con un lavoro".

L'invito a dare spazio a diverse forme di disabilità intellettiva

Alessandra Palazzotti, inoltre, ha dichiarato che nel seguitissimo programma del sabato sera di Canale5, non si darebbe spazio al racconto di altre forme di disabilità intellettiva se non quella della sindrome di Down. Ciò rischierebbe di vanificare tutti gli sforzi che le organizzazioni fanno per includere nella società tutte le persone che manifestano una forma di disabilità:

"Altra questione, che la sua trasmissione rischia di collocare in un modo non corretto, è data dal fatto che relativamente al mondo della disabilità invita sempre e solo persone con la sindrome di Down, facendo quasi pensare che la disabilità intellettiva sia solo quella, ma è solo il 5%, di sindromi neo natali ne abbiamo più di 250 e la disabilità intellettiva è più vasta e varia di quanto si possa pensare. Il rischio è che con messaggi come questi si torni indietro di 30 anni. I progressi portati avanti dalla nostra e dalle altre organizzazioni che si occupano di inclusione delle persone con disabilità intellettiva rischiano di annullarsi vista la grande popolarità delle sue trasmissioni".

La reazione a C'è posta per te: incazzatura, tristezza e mortificazione

Infine, nella missiva che trovate in versione integrale nel post in basso, Alessandra Palazzotti ritiene che il tema della disabilità venga trattato con eccessiva leggerezza: "I tanti familiari dei nostri Atleti non approvano questa modalità di mettere al centro la persona con disabilità intellettiva ridicolizzando la sua ingenuità". La reazione dei familiari dei ragazzi che ogni giorno lavorano fianco a fianco con l'organizzazione Special Olympics avrebbero vissuto la puntata di sabato come "un momento per alcuni di grande incazzatura e per altri di mortificazione e tristezza". Palazzotti si è detta a disposizione di Maria De Filippi per raccontare storie fuori da ogni stereotipo.

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