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Festival di Sanremo 2019

Ultimo contro Sanremo 2019: “Ho perso per 30 giornalisti e 8 persone che non sanno di musica”

A 24 ore di distanza dal secondo posto ottenuto a Sanremo, il cantante polemizza aspramente contro i giornalisti e la giuria d’onore, “colpevoli” di aver ribaltato il risultato del televoto popolare che lo avrebbe proclamato vincitore. Le due giurie sono state decisive per il trionfo di Mahmood.
A cura di Valeria Morini
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Ultimo riaccende la polemica sulla sua mancata vittoria al Festival di Sanremo 2019, con una serie di infuocate Instagram Stories in cui attacca esplicitamente la kermesse musicale, il sistema di voto e, soprattutto, la giuria della sala stampa e la giuria d'onore, che hanno ribaltato il verdetto del televoto. "Se un artista ha più del triplo dei voti rispetto a un altro, questa differenza non può essere ribaltata da 8 persone che formano la giuria d'onore e 30 giornalisti", ha dichiarato facendo riferimento al sorpasso da parte di Mahmood, che è risultato il vincitore portando Ultimo al secondo posto.

Ultimo insultato dalla stampa?

Ripercorriamo quello che è successo. Il televoto del pubblico a casa (che, ricordiamo, ha un peso del 50%) al momento di votare i tre finalisti si è così suddiviso: Ultimo ha preso il 46.5% dei voti, Il Volo il 39.4% e Mahmood il 14.1%. Eppure, il voto decisivo dei giornalisti (che pesano per il 30%) e della giuria d'onore (che pesano per il 20) hanno ribaltato il risultato, proclamando vincitore Mahmood, con Ultimo in seconda posizione e Il Volo al terzo posto. Il commento di Niccolò Moriconi (questo il vero nome di Ultimo) a 24 ore di distanza è un attacco diretto:

Sto leggendo un sacco di articoli con cattiverie. Ringrazio i tanti che mi stanno mandando messaggi di affetto e sostegno. Siete tanti, più di quanto pensano loro. Il Festival di Sanremo da l'opportunità di televotare da casa, quindi di spendere dei soldi. Noi siamo arrivati al 45% dei voti. Un altro artista arriva al 14. Questa differenza di oltre il 30% viene completamente ribaltata dal giudizio di giornalisti. Gli stessi che quando annunciano il terzo posto del Volo esultano come allo stadio gridando "mer*e", che mentre parlo io gridano "stro**etto, deficiente, vai a casa, imbecille".

Il cantante contro la giuria d'onore e i giornalisti

Il video prosegue con parole decisamente piccate contro gli stessi giornalisti e gli otto membri della giuria d'onore, quest'anno guidata da Mauro Pagani e composta da Ferzan Ozpetek, Camila Raznovich, Claudia Pandolfi, Elena Sofia Ricci, Beppe Severgnini, Serena Dandini, Joe Bastianich.

Non capisco come questa percentuale di oltre 30% sia ribaltata dai giornalisti e da otto persone, la giuria d'onore, che con la musica c'entrano poco per non dire nulla. Questo non è il festival scelto dal popolo, ma dai giornalisti. E allora non fate votare la gente e spendere i soldi per 4 serate. Se un artista ha più del triplo dei voti rispetto a un altro, questa differenza non può essere ribaltata da 8 persone che formano la giuria d'onore e 30 giornalisti. Mi sento in colpa e mi sento dispiaciuto per le persone che hanno televotato, e vi chiedo scusa io in prima persona. Detto questo non ne parlerò più. Chiudo questa pagina e spero di aprirne mille altre.

Sul profilo Instagram, Ultimo ha poi stemperato gli animi: "Grazie per i bei messaggi.Ora però è ora di voltare pagina e far parlare i fatti. Di far parlare la musica. Di far parlare LA GENTE. A fine mese uscirà ‘Fateme cantà’. Una canzone in dialetto romano. “Fateme cantà, nun c’ho voja de sta co sta gente che me parla ma nun dice ‘gnente”"

La polemica sulla vittoria di Mahmood

La dichiarazione arriva dopo l'insofferenza mostrata dallo stesso Ultimo  nel corso della conferenza stampa post finale e il suo rifiuto di tornare sul palco dell'Ariston nella puntata di Domenica In del 10 febbraio, come di consueto dedicata ai cantanti del Festival. La vittoria di Mahmood ha sollevato malumori anche da parte di chi avrebbe voluto vedere trionfare Loredana Bertè (che si deve accontentare del quarto posto), senza contare gli inqualificabili commenti razzisti piovuti addosso al vincitore, "colpevole" di essere sì milanese, ma nato da papà egiziano.

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