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Regé-Jean Page ha rifiutato di comparire in Bridgerton 2, i motivi della sua scelta

Le fan di Bridgerton non saranno contente di sapere che Regé-Jean Page non farà parte della seconda stagione della serie tv Netflix. L’attore inglese, infatti, ha rifiutato anche il cameo offertogli da Shonda Rhimes e in una lunga intervista a Variety ha spiegato i motivi della sua scelta, soffermandosi sulle nuove possibilità che si sono aperte in ambito cinematografico.
A cura di Ilaria Costabile
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Bridgerton è stata una delle rivelazioni streaming dell'ultimo anno, tra le serie tv più viste su Netflix che ha raggiunto in poco tempo un successo planetario e ha portato all'attenzione del pubblico un attore come Regé-Jean Page, che ha fatto il pieno di consensi con la sua interpretazione del Duca di Hastings. Eppure, nonostante la fama e l'affezione per un personaggio così amato, l'attore ha deciso di non prendere parte alla prossima stagione della serie, nemmeno come guest star e in una lunga intervista a Variety ha spiegato il perché di questa scelta.

Un lieto fine necessario per Daphe e il Duca

Nonostante le prime intemperanze, l'amore tra Daphe Bridgerton e Simon Hastings è scoppiato in maniera dirompente accontentando tutti coloro che fremevano per questa unione. Secondo Regé-Jean Page: "Una delle cose più coraggiose che si possano fare, quando si mette in piedi un film romantico, è consentire ai propri protagonisti di vivere un lieto fine. Così doveva succedere", una chiosa felice in un racconto mette in qualche modo un punto al racconto stesso, ragion per cui soprattutto in una serie di successo, si tratta di un atto coraggioso: "Simon è stato un antagonista dirompente, che si è dovuto riabilitare per trovare se stesso attraverso Daphne" ha aggiunto Page. Una tesi che, quindi, va a confermare la sua assenza nella seconda stagione di Bridgerton, di cui sono già iniziate le riprese e che l'attore commenta in questi termini:

Lasciare Bridgerton è stato come finire il liceo: una fase della vita in cui si ha, inevitabilmente, paura dell’ignoto. “Oddio, non mi farò mai amici che siano buoni quanto quelli che ho qui”, ci si ripete. Invece, la vita va avanti e questi altri amici finisci per farteli

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Il futuro ‘rivoluzionario' al cinema

L'attore ha poi parlato della sua carriera cinematografica che, dopo la spinta ricevuta proprio dal ruolo in cui non lo vedremo mai più, potrebbe fare quel salto che aspettava da tempo. Tra le varie voci che giravano attorno alle trattative in corso per Page, ad esempio come nuovo James Bond, c'era anche quella che lo voleva nelle vesti di Superman, un'incredibile novità per la saga del supereroe che, però, secondo la star cela una profonda lezione in merito ai problemi razziali che ancora persistono nella società: "Noi persone di colore siamo abituate a guardare il mondo attraverso gli occhi dei bianchi, perché sono i bianchi ad essere protagonisti. So cosa vuol dire guardare il mondo e provare empatia per Superman, perché ho trascorso la mia esistenza a farlo. Quel che è davvero rivoluzionario, però, è portare le persone a guardare il mondo attraverso i miei occhi, la mia pelle". A questo proposito ammette, infatti, che il ruolo del Duca di Hastings è stato importante, la diversity voluta da Shonda Rhimes e Chris Van Dusen è stata fondamentale, perché ha permesso ad un personaggio nero di potersi affermare in una veste in cui non si era soliti vederlo: "Stando lì, con i suoi begli abiti, gli stivali, i suoi titoli nobiliari ha dimostrato di poter riempire perfettamente uno spazio che gli appartiene, la nobiltà, cambiando il modo in cui lo spettatore guarda il mondo". 

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