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Milena Gabanelli: “Rischio l’esaurimento nervoso per Report”

Il programma d’inchieste di Rai 3 “Report” rimane alla domenica sera dopo il rifiuto della Gabanelli di scontrarsi al giovedì contro Michele Santoro. La giornalista, bersaglio di minacce e querele, non si arrende e non si lascia intimorire.
A cura di Fabio Giuffrida
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milena gabanelli report

Milena Gabanelli è giornalista per "missione". Ha fatto l'inviata di guerra, si definisce una freelance e non vuole contratti dalla Rai nè compensi milionari: questo ha dichiarato oggi a Donna Moderna. Suo obiettivo è fare semplicemente un programma d'inchieste giornalistiche, aprire gli occhi agli italiani, renderli consapevoli, influenzare questa società alla deriva e far sentire la sua voce. Non sono di certo mancate nella sua lunga carriera pressioni, minacce ed avvertimenti, eppure la Gabanelli li ha sempre ignorati. Va dritta per la sua strada, non si lascia intimorire ed ama il suo mestiere, quello di raccontare la verità, di indagare, di fare servizio pubblico. Non ha mai avuto trattamenti privilegiati dalla Rai, nonostante il suo programma continui ad essere un vero e proprio zoccolo duro per la tv di Stato. Ultimamente le era stato proposto dal Dg Rai Gubitosi di spostare la sua trasmissione dalla domenica al giovedì sera, ma lei ha subito rifiutato:

Non ha senso piazzare alla stessa ora due programmi d'informazione. La concorrenza è più forte se vengono trasmessi programmi diversi, così il pubblico può scegliere invece di dividersi.

Scontrarsi con Santoro avrebbe significato che uno dei due programmi avrebbe "ceduto" all'altro, insabbiando importanti inchieste, scottanti rivelazioni e un sano giornalismo. Questo nè Santoro nè la Gabanelli lo avrebbero mai permesso: in un periodo delicato come questo, l'informazione in tv ha un ruolo fondamentale per garantire un alto tasso di democrazia. Una Gabanelli che ha sulle spalle una quarantina di cause per un totale di 250 milioni di euro. Una trasmissione dunque che non hai mai pesato sulle casse della tv di Stato dove i giornalisti – che sfuggono alle regole sindacali dei dipendenti Rai – possono finalmente occuparsi essi stessi di riprese e montaggio. La classe dirigente italiana "che brucerà per dodici puntate" sarà il bersaglio del nuovo Report su Rai 3 (qui il palinsesto autunnale).

Report che le dà tante soddisfazioni ma anche problemi:

Con questo programma rischio l'esaurimento nervoso. Però non me l'ha ordinato il medico: è il mestiere che so fare, che mi piace e che spero sia anche utile. Ci sono state inchieste che hanno provocato l'avvio delle indagini e la modifica di alcune leggi. 

Lunga vita a Report che conferma ancora una volta come un'informazione libera, obiettiva, senza padroni nè padrini possa essere di fondamentale importanza, come un'informazione libera possa "intimorire" i potenti portandoli sulla retta via. Un'informazione che, anzichè parlare dei pulcini o degli orsi appena nati (di cui francamente facciamo a meno), riesce a creare dibattito, a suscitare riflessioni, senza mai scadere nel gossip o nella diffamazione. Lunga vita ad uno dei pochi programmi che ha il coraggio – pur essendo esterno alla Rai – di dire in faccia cosa succede nel Bel Paese, senza fare sconti e carezze ai potenti di turno. Un programma che fa semplicemente il suo lavoro.

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