Luigi Di Maio: “Solo televoto a Sanremo 2020, distanza abissale tra popolo e radical chic”
Raramente, negli ultimi tempi, il verdetto finale del Festival di Sanremo ha scatenato polemiche come quest'anno. Al netto di alcune assurde contestazioni razziste alla vittoria di Mahmood, la bufera più accesa riguarda il sistema di voto, con la giuria d'onore e quella della sala stampa che hanno ribaltato il giudizio del televoto portando il cantante italo-egiziano al primo posto, davanti a Ultimo e al trio Il Volo. Nel dibattito entra anche Luigi Di Maio, che su Facebook attacca Sanremo in modo provocatorio e lancia una proposta che potrebbe rivoluzionare del tutto il meccanismo della kermesse: eliminare le giurie, lasciando il pubblico come unico giudice.
Più che sulle canzoni preferite di ognuno, vedo che c'è un gran dibattito sul vincitore di Sanremo perché la giuria, composta da critici musicali del "calibro" di Beppe Severgnini, e la sala stampa hanno totalmente ribaltato il risultato del televoto. Non ha vinto quello che voleva la maggioranza dei votanti da casa, ma quello che voleva la minoranza della giuria, composta in gran parte da giornalisti e radical chic.
E qual è la novità?
Questi sono quelli sempre più distanti dal sentire popolare e lo hanno dimostrato anche nell'occasione di Sanremo.
Faccio i miei complimenti a Mahmood, a Ultimo e a tutti gli altri. E ringrazio Sanremo perché quest’anno ha fatto conoscere a milioni di italiani la distanza abissale che c’è tra popolo ed "élite". Tra le sensibilità dei cittadini comuni e quelle dei radical chic.
Per l'anno prossimo, magari, il vincitore si potrebbe far scegliere solo col televoto, visto che agli italiani costa 51 centesimi facciamolo contare!Il mio vincitore è Cristicchi, per la musica che mi ha regalato in questi giorni di viaggi e impegni lavorativi da Pescara a Milano passando per Bologna, Vicenza e Padova.
Lo stesso Ultimo contro il sistema di voto a Sanremo
Di Maio raccoglie un malumore popolare, condiviso da molti spettatori ma anche da uno dei protagonisti diretti del Festival: lo stesso Ultimo, che ha rivolto parole di fuoco contro la kermesse e le giurie. "Se un artista ha più del triplo dei voti rispetto a un altro", ha dichiarato il secondo classificato, "questa differenza non può essere ribaltata da 8 persone che formano la giuria d'onore e 30 giornalisti". Un dibattito così acceso, addirittura capace di coinvolgere il mondo politico, rischia davvero di portare a una radicale ripensamento del sistema di voto per la prossima edizione, considerato anche l'annuncio del Codacons, che presenterà un esposto all'Antitrust contro il sistema di votazione che avrebbe "di fatto annullato le preferenze espresse dal pubblico con possibile danno economico per i cittadini".
Come funziona il voto a Sanremo e perché ha vinto Mahmood
Ecco come funziona, dunque, la votazione al Festival di Sanremo: il peso del voto è distribuito tra televoto (40%), giuria demoscopica (30%) e giuria della sala stampa (30%) per le prime tre serate, e televoto (50%), giuria d'onore (20%) e giuria della sala stampa (30%) per le ultime due. Nella seconda fase della finale che si è concentrata sui tre finalisti, al televoto Ultimo ha preso il 46.5% dei voti, Il Volo il 39.4% e Mahmood il 14.1%. Eppure, il voto decisivo dei giornalisti e della giuria d'onore hanno ribaltato il risultato, proclamando vincitore Mahmood, con Ultimo in seconda posizione e Il Volo al terzo posto.