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I vincitori di “The Voice” del passato non esistono in classifica

Questa sera chiude i battenti la terza edizione di “The Voice Of Italy”, un talent deludente che crea momenti e personaggi che durano il tempo di una puntata e che in classifica arrancano e non vendono. Elhaida Dani e Suor Cristina non sono mai arrivate neanche tra le prime 15.
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Una nuova finale per "The Voice of Italy" chiude una terza edizione che ha sancito un fatto: serve un'inversione di tendenza e alla svelta. La media ascolti è tutt'altro che entusiasmante ed i finalisti in gara, in pratica, non li conosce nessuno. Eppure la trasmissione viene spinta, in un certo senso, da buona parte della stampa che, a volta, gioca ad enfatizzare, cerca lo spunto, la trovata del coach, la frase del giorno buona da twittare, ma in quanto ad esibizioni, alzi la mano chi riesce a ricordarsi qualcosa di buono di questa edizione a parte la curiosità iniziale nel rivedere personaggi come Dennis Fantina e Chiara Iezzi (la bionda del duo "Paola & Chiara") provare a rimettersi in gioco, con coraggio dice qualcuno, senza vergogna obiettano altri, dopo una carriera ormai eclissata. Trovate che non sono riuscite a risollevare le sorti dello show, piatto ed uguale a se stesso, puntata dopo puntata.

La prima edizione di "The Voice of Italy" non ha di certo segnato un'era. Ci ha riconsegnato però Raffaella Carrà, la versione "seduta" della Raffa nazionale piaceva tanto al punto che, appena lasciato quello scranno girevole, quando ha provato a rialzarsi in piedi ha fatto fragorosamente flop (parliamo di "Forte Forte Forte"). Riccardo Cocciante è stato il coach meteora, un'edizione appena. Piero Pelù, personaggio provocatorio e ammiccante che, udite udite, comincia a piacere più alle mamme che ai teenager e poi Noemi, forse la più distante dalle dinamiche televisive, la meno brava a fingere, al punto da sembrare che faccia davvero fatica a stare lì. In quello scenario, vinceva Elhaida Dani, albanese classe 1993, che con il suo album prodotto dalla Universal non è riuscita a superare la posizione 28 nella classifica italiana. Quest'anno ha rappresentato l'Albania ed è arrivata soltanto 17esima.

La seconda edizione di "The Voice of Italy" è stata quella di Suor Cristina. Una clip, quella delle Blind Audition dove si presentò ai coach con "No One" di Alicia Keys, che ha "rotto l'internet", sottoponendo il personaggio ed il format all'attenzione del mondo intero. Così scriveva Francesco Raiola su Tv Fanpage nel giorno dell'incoronazione di Suor Cristina:

Sarebbe interessante capire, al di là dell'ovvia spinta data dalla competizione, quanto veramente i 4 giudici reputino Suor Cristina una potenziale popstar da classifica. […] Mentre scriviamo il pubblico iTunes non è entusiasta del suo singolo, ultimo tra quelli dei partecipanti. E allora viva la simpatia e la trovata diventata virale che col tempo, però, s'è fatta stantìa ancor prima di cominciare. Ma i talent non servirebbero, nell'idea degli autori, a trovare talenti, appunto?

Ed infatti Suor Cristina con il suo disco non è andata oltre la posizione numero 17, lasciando perdere le sue tracce nei tentativi di esportare negli Usa sotto il nome di "Sister Cristina". Un fallimento, insomma. Forse è stata anche l'edizione di J-Ax che, nel giro di due anni, è riuscito a tirare su follower su twitter, libri e dischi da questa esperienza diventando così forse l'unico a cui "The Voice of Italy" ha portato davvero qualcosa in termini di autorità e riconoscibilità.

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