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Opinioni

De Luca e De Filippi, le ‘ossessioni’ di Fabio Fazio che fanno male alla Rai

Cosa c’entrano Vincenzo De Luca e Maria De Filippi? Nulla, se non l’essere accomunati dall’assidua presenza a Che Tempo Che Fa che rischia di macchiare il programma. Nel primo caso per la sovraesposizione di un personaggio politico che rifiuta ogni tipo di contraddittorio da mesi, nel secondo perché fa emergere un problema della Rai: l’incapacità di difendere il proprio prodotto e valorizzarlo.
A cura di Andrea Parrella
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Negli ultimi mesi, complici la pandemia di Covid e il ritorno alla casa base di Rai3, Che Tempo Che Fa si è divincolato da quell'aria pesante che da troppi anni faceva sì se ne parlasse principalmente per polemiche politiche pretestuose, discussioni su stipendio del conduttore, costi del programma per la Rai e opportunità stessa della messa in onda del programma. Temi mai definitivamente spariti, ma di certo finiti nelle retrovie rispetto al passato, quando sono stati in grado di oscurare tutto il resto. Oggi Che Tempo Che Fa può dirsi un programma rinato proprio perché punto fermo nel racconto del Coronavirus, tra informazione e l'intrattenimento che le circostanze hanno permesso, constatazione che trova riconferma nei numeri, visti gli ascolti notevoli della prima parte di stagione.

Per dare un senso a questo articolo, che altrimenti si sarebbe già chiuso, questo capoverso non poteva che aprirsi con una "ma". Nello specifico la congiunzione avversativa raddoppia e i ma di Che Tempo Che Fa sono a due: Vincenzo De Luca e Maria De Filippi. Due nomi apparentemente distanti, simili solo per la radice del cognome, che si ritrovano accomunati dal rappresentare due problemi del programma della domenica sera di Rai3.

Il primo è stato una presenza fissa recente, ripetutamente ospite di Fazio in collegamento nello stesso scenario sede del format con cui, da mesi, recita a braccio i suoi proclami a prova di meme, rifiutando ogni confronto con i giornalisti sulla gestione del Covid in Campania. Il solo contraddittorio cui si presta è proprio quello di Fabio Fazio, legittimamente interessato a dar voce ad uno dei personaggi più presenti ed esposti nel discorso pubblico dall'inizio della pandemia (gli ascolti gli danno ragione). Col passare delle settimane è però parso chiaro come il programma di Rai3 abbia inconsapevolmente funzionato come cassa da risonanza del presidente della Regione Campania. Complice l'interazione limitata dallo stesso collegamento a distanza e il contesto "leggero", gli interventi di De Luca a Che Tempo Che Fa hanno assunto la forma di soliloqui bisettimanali ricordati più per le battute di spirito che per l'analisi della discutibile gestione del virus in Campania (che Fanpage ha documentato a fondo, ad esempio qui, e anche qui).

L'altra grande incognita è la pedissequa presenza di Maria De Filippi a Che Tempo Che Fa, spesso accompagnata dai dubbi di dipendenti, commissari di vigilanza e consiglieri Rai. Regina indiscussa della Tv generalista, non solo quella commerciale, Maria De Filippi è senza ombra di dubbio uno dei personaggi più interessanti e appetibili del panorama televisivo. Così come di Fazio e Littizzetto è amica, che non è dettaglio di poco conto. Ma è anche il volto della concorrenza, colei che forse toglie più ascolti alla Rai, oltre che puntuale oggetto di polemica ad ogni suo passaggio in Rai. È accaduto la scorsa estate, quando Rai1 aveva annunciato una prima serata De Filippi-Ferilli-Mannoia per la giornata contro la violenza sulle donne (poi rinviata per Covid), trasformandola nell'annuncio principale dei nuovi palinsesti. Così come era successo in occasione di un'intervista di De Filippi a Vieni da me di Caterina Balivo, bloccata pochi minuti prima della messa in onda da Salini "per evitare di favorire la concorrenza".

Perché va bene il valore ecumenico del personaggio e l'attenzione pubblica che puntualmente De Filippi genera, ma è innegabile che questa ossessione della Rai per lei rischi di svilire, delegittimare e penalizzare i prodotti Rai. Il caso De Filippi non è sacrilego in sé, ma è spia di una problematica più generale che affligge la Rai da tempo, e oggi più che mai: l'incapacità di difendere il proprio prodotto e valorizzarlo. Incapacità che favorisce tutti i competitors, se consideriamo la recente vicenda degli spot Netflix che "umiliano" l'azienda, in onda sulle reti Rai in quantità massiva.

La conclusione è dunque che Fazio non dovrebbe più ospitare Vincenzo De Luca e Maria De Filippi? Difficile metterla in questo modo, ma una riflessione sull'opportunità di continuare a invitare questi nomi è necessaria. Risulta evidente che da un programma di qualità eccelsa come quello di Rai3 ci si aspettino standard molto alti, ragion per cui i nei non possono passare inosservati.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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