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Dalla parte di Pippo Baudo

Pippo Baudo si appresta a condurre la sua 14esima Domenica In. C’è chi grida ‘spazio ai giovani’, ma viene da chiedersi chi siano questi giovani e cosa siano stati capaci di fare in sua assenza. La politica del ‘revival che funziona’ basterà a sanare la mediocrità di una tv che non sa reinventarsi?
A cura di Eleonora D'Amore
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Pippo Baudo è il re della Domenica (In). Ben 13 edizioni all’attivo, con la 14esima in arrivo. Dal 1979 il suo volto ci ha accompagnato nei giorni festivi e ora, dopo sei anni dalla sua ultima edizione, ci apprestiamo ad accoglierlo nuovamente nelle nostre case. Si è parlato parecchio di un suo ipotetico ritorno, proiettandolo più volte sul palco del Festival di Sanremo. La sua voce da lontano lamentava la superficialità della rete ammiraglia, che dopo anni di onorata carriera faticava a dargli di nuovo uno spazio in tv. Ospite e di rado opinionista, Baudo si stava lentamente eclissando, suo malgrado.

Lo aveva sottolineato lui stesso in occasione del suo compleanno quando, al compimento degli 80 anni, era stato convocato da mamma Rai per una serata evento da Bruno Vespa. "Se si celebra un ottantenne in attività – dichiarò Pippo – il compleanno è una festa. Ma poiché non ho alcuna prospettiva di lavoro, rischia di trasformarsi in un necrologio anticipato". E come dargli torto. Pippo Baudo ora è pronto a tornare e ‘a ripigliarsi tutt chell che è ‘o suoj’, ma c’è chi grida ‘spazio ai giovani’, dimenticandosi forse lo stato attuale delle cose. Verrebbe infatti da chiedersi chi siano questi giovani e cosa siano stati capaci di fare in sua assenza. Imputare a Baudo l’incapacità della tv italiana di reinventarsi non basterà a occultare la politica del ‘revival che funziona‘, con la quale da qualche anno si sta affrontando l'angosciante questione ascolti. Torna Baudo sì, così come è tornato Maurizio Costanzo a soddisfare la necessità di un talk show del quale interessi qualcosa a qualcuno, com'è tornato Mike Bongiorno nel nuovo Rischiatutto di Fazio, com'è tornata Raffaella Carrà regina del varietà e come potrebbe tornare Boncompagni per un nuovo programma teen, mentre Enrica Bonaccorti sta già vivendo la sua seconda vita da opinionista tv.

E allora perché accanirsi contro uno dei pochi professionisti ancora in vita? D’altronde, glissando sulle accese controversie (epocale quella del 1987 con l’allora Presidente Rai, Enrico Manca) e le vicissitudini legali (del periodo post-Biscione), il suo apporto in tv è stato tra i più proficui di sempre. Si voglia solo pensare a quando, nei primi anni novanta, Baudo ideò e condusse il quiz Luna Park, grazie al quale riuscì a risollevare dopo anni la fascia preserale di Rai 1, superando negli ascolti il quiz di Canale 5 La ruota della fortuna (condotto da Mike Bongiorno), che da anni dominava quella fascia oraria. Enorme successo di pubblico e critica anche per le sue cinque edizioni consecutive del Festival di Sanremo, dal 1992 al 1996. Sue le partner più belle e talentuose di quegli anni, da Lorella Cuccarini a Heather Parisi, passando per Claudia Koll, Alessandra Martines, Sabrina Ferilli e Valeria Mazza. Anche Novecento, il quiz pomeridiano sugli eventi principali del XX secolo, fu promosso da Rai3 a Rai1 grazie agli ottimi ascolti, pur divenendo successivamente il pomo della discordia nel rapporto con Bruno Vespa.

Se il contenitore di punta della domenica non ha bisogno di Baudo, quali dovrebbero essere i giovani meritevoli a dover avanzare in Rai? Con buona pace, ovviamente, degli ‘Inamovibili’, la squadra di supereroi formata da Carlo Conti, Amadeus, Fabrizio Frizzi, Fabio Fazio e Flavio Insinna, manca un Alessandro Cattelan nella scuderia ammiraglia. E di certo non potrà essere un semplice Alvin a sopperire alla mancanza di un bravo timoniere, capace di fronteggiare il mare impetuoso dell'Auditel. La realtà, quindi, è un'altra: tutto riporta al passato semplicemente perché il presente sembra non portare proprio da nessuna parte.

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