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Che Dio ci aiuti 6

Che Dio ci aiuti 6, Raffaele Esposito: “Lasciatemi essere buono” e svela che Sardoni tornerà in Doc2

Raffaele Esposito interpreta lo zio di Penny, Fabio, nella fiction Che Dio ci aiuti 6. L’attore è già noto agli spettatori per il ruolo del cattivo Marco Sardoni nella serie tv Doc – Nelle tue mani. Intervistato da Fanpage.it, ha parlato della reunion con Pierpaolo Spollon e Gianmarco Saurino. Poi ha svelato che il personaggio del perfido primario tornerà nella seconda stagione di Doc.
A cura di Daniela Seclì
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Raffaele Esposito interpreta lo zio di Penny, Fabio, nella quinta puntata di Che Dio ci aiuti 6. L'attore, che sarà presente per soli due episodi, è noto al pubblico per il ruolo di Marco Sardoni, il perfido primario della serie tv Doc – Nelle tue mani. Raffaele Esposito si è raccontato in un'intervista rilasciata a Fanpage.it. Ha parlato del personaggio di Fabio e di come riesca a ritrovarsi nella sua crisi interiore. Ha commentato la reunion con Pierpaolo Spollon e Gianmarco Saurino. Poi, ha svelato che farà parte del cast di Doc 2. Ebbene sì, Marco Sardoni sta tornando.

Dopo avere interpretato Marco Sardoni, il cattivo di Doc, la ritroviamo nel ruolo di Fabio in Che Dio ci aiuti 6. Un altro uomo che presenta delle ombre. Ci sta prendendo gusto?

(Ride, ndr) Fabio mostrerà una complessità esistenziale notevole. Però non si può dire che sia mosso da intenti malevoli. Sicuramente è una persona molto fragile, ammaccata dalla vita. Dopo aver fatto degli errori, cerca di metterci una pezza. Questo coraggio che uomini e donne tirano fuori nei momenti di crisi interiore, mi commuove molto. Forse perché ci sono passato anch'io.

Ha vissuto anche lei dei momenti di crisi che le hanno richiesto coraggio?

Io sono separato, ho due bambini. In questo momento, sto lavorando a Milano e i miei figli sono a Palermo. Torno da loro lunedì prossimo. Stargli lontano anche solo per tre settimane per me è un grande peso. I bambini hanno bisogno di me in questo momento di crescita.

Come padre si rimprovera qualcosa?

Mi reputo di fatto un buon padre però mi recrimino di non aver scelto di stare a Palermo a fare il macellaio. Faccio un lavoro che comporta dei periodi di assenza. Ma se avessi fatto il macellaio a Palermo, mi sarei recriminato qualcos’altro.

E avrebbe rischiato di essere un padre più presente ma insoddisfatto.

Sì, credo sia insito nella nostra natura di esseri umani agire un senso di colpa nei confronti di noi stessi anche se non siamo né innocenti, né colpevoli.

Tornando a Che Dio ci aiuti 6, ha girato diverse scene con Francesca Chillemi. C'era sintonia tra di voi sul set?

Sì, Francesca è disponibile ed è un’attrice molto brava. Certo, è una bellissima ragazza, non per caso è Miss Italia, ma ha anche una grande leggerezza e ironia che le permettono di sdrammatizzare il suo aspetto che potrebbe rivelarsi ingombrante. È stato bello lavorare insieme.

Giovedì assisteremo a una sorta di reunion di Doc, come è stato ritrovare Gianmarco Saurino e Pierpaolo Spollon? 

È stato bello, siamo molto affiatati. Pierpaolo e Gianmarco, non solo sono attori che stimo, sono anche simpatici. Sono delle persone speciali, molto divertenti. È stato come ritrovare dei compagni di scuola. C'era un'atmosfera che richiamava quella di una famiglia. Purtroppo con loro interagisco molto poco nella serie, però è stata comunque un’occasione per rivedersi.

Non appena gli spettatori hanno visto il promo della puntata di Che Dio ci aiuti, l’hanno riconosciuta e si sono preoccupati per le sorti della piccola Penny. Come è possibile che Marco Sardoni riesca ancora a incutere timore?

Francamente non lo so. Forse è la mia faccia. E dire che, eccetto Sardoni, non ho mai interpretato personaggi così negativi. Evidentemente con la mia faccia e quel carattere delineato, Marco è riuscito a imprimersi nella memoria. Da un punto di vista professionale, spero anche di riuscire ad allontanarmene. Un attore deve essere il più possibile un foglio bianco. Con il ruolo dello zio di Penny, spero di dimostrare di essere capace di mettere in scena anche dei lati positivi.

Raffaele Esposito nel ruolo di Marco Sardoni nella serie Doc
Raffaele Esposito nel ruolo di Marco Sardoni nella serie Doc

Nell'ultima intervista rilasciata a Fanpage.it, ha dichiarato: "Marco Sardoni è un laido individuo, è difficile che venga reintegrato". Esprimeva, dunque, forti dubbi di poter prendere parte alla seconda stagione. Ci sono novità?

Invece ci sarò e non vedo l’ora di iniziare le riprese. Marco Sardoni tornerà, non so ancora in che misura ma credo che gli sceneggiatori si sbizzarriranno. Sono molto curioso. Ho parlato anche con la story editor per estorcere delle notizie (ride, ndr). Ho chiesto: ‘Che fine mi farete fare?’, anche perché attualmente Sardoni è in carcere. Purtroppo, però, non sono riuscito a tirar fuori nulla.

Pierpaolo Spollon ha dichiarato a Fanpage.it che le riprese di Doc 2 sono slittate e non inizieranno a marzo. Ha notizie a riguardo?

Credo che se ne parlerà alla fine di aprile, se non i primi di maggio. Sono tanti i progetti che coinvolgono registi, sceneggiatori e attori, che vanno via via slittando. Però credo che bisogna essere comprensivi e accettare la difficoltà in cui tutti siamo immersi.

Gli sceneggiatori hanno svelato a Fanpage.it che Doc2 potrebbe andare in onda alla fine del 2021.

Credo che a quello riusciremo a tenere fede, perché la prima stagione andava in onda mentre eravamo ancora sul set.

A febbraio parteciperà al progetto Vorrei una voce, che tramite il teatro dona sollievo alle detenute che in questo momento, a causa del Covid-19, vivono una situazione di fragilità e di maggiore isolamento.

È un progetto della Casa Circondariale di Gazzi, nel messinese. Le detenute del reparto di alta sicurezza fanno un corso teatrale che gli permette di esplorare la loro femminilità, in un contesto duro come quello del carcere. L’incontro purtroppo avverrà solamente in streaming e dopo avere ottenuto l’approvazione del Ministero. Mi sono reso disponibile, insieme ad altri colleghi tra cui Lino Guanciale. Sono grato a chi me l’ha proposto, anche perché il mio personaggio – Marco Sardoni – va in carcere e in qualche modo voglio andarci anch’io (ride, ndr).

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