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Live - Non è la D'Urso 2020-2021

Adriana Volpe: “Uscita dal GF Vip non potevo abbracciare mia figlia Gisele”

Ospite in collegamento a Live – Non è la D’Urso, Adriana Volpe ha raccontato il drammatico addio al Grande Fratello Vip, lasciato per i problemi di salute del suocero, colpito da coronavirus e morto prima che potesse salutarlo l’ultima volta: “Uscire era la cosa giusta da fare. Al GF Vip ho dato gli ultimi abbracci”.
A cura di Valeria Morini
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Adriana Volpe ha raccontato la sua triste uscita dal Grande Fratello Vip 2020, ospite in collegamento con Live – Non è la D'Urso nella puntata di domenica 19 aprile. L'addio al reality della conduttrice è stato purtroppo molto drammatico: Adriana è stata costretta ad abbandonare il gioco per i gravi problemi di salute del suocero Ernesto Parli, morto poche ore dopo per coronavirus. Al dramma del lutto, per lei si è aggiunto lo choc di ritrovarsi in un mondo alle prese con la pandemia, di cui i gieffini nella Casa avevano una percezione inevitabilmente parziale.

Adriana Volpe: Uscire dal GF era la cosa giusta

Intervistata da Barbara D'Urso, la Volpe è partita dal suo saluto agli altri concorrenti del GF Vip: "Quelli sono stati gli ultimi abbracci che io ho datoMi avevano chiamato in confessionale, mi avevano detto che mio suocero era stato ricoverato, che era molto grave ed era stato contagiato dal coronavirus. Io sapevo cos'era il coronavirus perché siamo stati informati. Avevamo una percezione diversa da quella degli italiani fuori. Avevamo capito che la situazione era grave perché in giardino sentivamo un silenzio assordante, ascoltavamo i flash mob, ti rendevi conto che l'Italia era ferma. Quando senti che una persona a te cara è stata colpita ti senti morire, cadi nello sconforto e l'unica cosa che vuoi è raggiungere la famiglia". Adriana ha scelto di lasciare il reality, ma non ha fatto in tempo a salutare il suocero per l'ultima volta:

L'unica cosa giusta era uscire immediatamente, avevo la bambina a cui pensare Solamente uscendo ho avuto la reale percezione di quello che stava accadendo. Vedevo gli autori con guanti e mascherine, io cercavo di abbracciarli per avere conforto e lo mi dicevano di rimanere a distanza. Mi hanno organizzato una macchina per partire il giorno dopo per andare in Svizzera dai miei familiari. Purtroppo la mattina dopo ho saputo che Ernesto non ce l’aveva fatta. È stato un viaggio micidiale, col cuore spezzato, pensando a mio marito, a mia figlia. Era importante che io fossi vicino alla mia famiglia e a mia figlia che ha vissuto il suo primo lutto.

La forza della figlia Gisele

Arrivata in Svizzera, dove Ernesto Parli era ricoverato e dove c'era il resto della famiglia, la cosa più drammatica è stata il non poter avvicinarsi ai suoi cari e in particolare alla figlia Gisele, 9 anni: "Per il protocollo non potevo abbracciare mia figlia, che non vedevo da 70 giorni". La reazione della bambina, però, è stata molto positiva e ha aiutato gli altri: "Gisele ha dimostrato una forza incredibile. La mia famiglia si è rialzata vedendo la sua energia. Spero in un futuro prossimo di questo coronavirus ricorderemo solo la corona messa sull'Italia perché il nostro paese è come una regina del coraggio, della forza e di solidarietà".

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