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Tommaso Zorzi, “astro nascente” della Tv ingabbiato nei reality

Dopo la vittoria al Grande Fratello Vip e l’elezione ad enfant prodige della televisione, Zorzi rischia di rimanere chiuso in certe dinamiche, limitato ad un ruolo laterale, una rubrichetta con i voti della settimana ai naufraghi dell’Isola dei Famosi, un hashtag che diventa trend su Twitter. Se Mediaset ci crede, valorizzi il personaggio senza spolparlo.
A cura di Andrea Parrella
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Da grandi successi derivano grandi responsabilità. E così Tommaso Zorzi, reduce dalla vittoria al Grande Fratello Vip più lungo ed estenuante della storia, è stato immediatamente designato l'astro nascente del piccolo schermo, chiamato a salvare il futuro di Mediaset, intrattenitore ancora in fasce con un grande futuro davanti.

Conclusione un po' precoce e affrettata, forse, ma non senza ragioni. Zorzi è spigliato, sa stare davanti alle telecamere con naturalezza e possiede il carisma e la schiettezza necessari per essere, in certi contesti, il fantasista che fa la giocata in grado di cambiare la partita. In parte perché ingigantire ha contribuito a valorizzare il reality di Alfonso Signorini, un po' perché Mediaset ha un disperato bisogno di volti che si dimostrino capaci ad aprire nuove strade, la cavalcata trionfale al Grande Fratello Vip ha proiettato Zorzi in questa direzione.

Che l'influencer si dimostri in grado o meno di confermare questa sua immagine da enfant prodige della televisione non possiamo saperlo, ma una cosa è certa: un ruolo fondamentale nella costruzione del personaggio lo avrà Mediaset e le scelte che per lui verranno fatte. Se è vero che il core business di Canale 5 è quello dei reality, il rischio che si corre con Zorzi è quello di ingabbiare il personaggio in certe dinamiche, limitandolo ad un ruolo laterale, alla battutina tagliente per accendere una discussione, a una rubrichetta con i voti della settimana ai naufraghi dell'Isola dei Famosi, o a un hashtag che diventa trend su Twitter dopo uno scambio acceso con uno dei concorrenti della trasmissione.

Per esempio: il ruolo di opinionista all'Isola dei Famosi è davvero parte della consacrazione di un personaggio televisivo? La risposta potrebbe essere sì, qualcuno potrebbe ritenere che questo faccia parte di una qualche forma di gavetta e, in tal caso, nessuno qui ha intenzione di opporsi a chi la pensi in questo modo. Di certo, per uno che viene innalzato a prodigio dal consenso popolare, ci si immagina qualcosa di più, una rete che annusi questo consenso e magari gli dia uno spazio tutto suo in seconda serata, gli metta a disposizione un'idea. Ci si aspetta, insomma, che si capitalizzi una risorsa e ci si investa davvero, anziché spolparla inserendola in un meccanismo consolidato. Auguri a Zorzi, affinché possa emanciparsi da queste logiche e dimostrare di avere quel talento fino ad ora mostrato solo in potenza.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare la realtà che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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