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Stanchi di Tv ma non di fiction, l’unico modo per evadere dalla realtà

Mina Settembre, Il Commissario Ricciardi, Lolita Lobosco, Montalbano, Màkari. Il 2021 della Rai è segnato da un successo di ascolti incredibile delle fiction, in controtendenza a un momento in cui la Tv deve far fronte alla gente che non ne può più di rifugiarsi nella Tv. Ribellione che ha penalizzato addirittura Sanremo ma non le fiction. E forse una ragione c’è.
A cura di Andrea Parrella
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Mina Settembre, Il Commissario Ricciardi, Lolita Lobosco, l'epilogo (?) del Commissario Montalbano, Màkari. L'inizio del 2021 ci sta raccontando una storia già nota: la fiction Rai vive un momento d'oro. Storie che lasciano il segno sui telespettatori, tanti telespettatori, ben più del solito. Se c'è una novità rispetto ad un trend positivo da anni, è che in questo mesi il servizio pubblico ha infilato una serie di titoli dall'incredibile fortuna in fatto di ascolti.

Picchi da oltre 6 milioni di telespettatori, anche 7 milioni per Lolita Lobosco, anche 9 milioni per Montalbano, in relazione al quale, ormai, non esistono più numeri sorprendenti. Tre mesi che aggregano i volti più popolari e amati della nuova fiction, da Serena Rossi a Lino Guanciale, passando per Claudio Gioè, con nomi storici del calibro di Luca Zingaretti e Luisa Ranieri.

Sono numeri, quelli della fiction Rai, in oggettiva controtendenza con il periodo storico che stiamo vivendo. Perché mentre le fiction surclassano letteralmente la concorrenza e registrano numeri oceanici, la televisione generalista sembra chiamata a confrontarsi con un sentimento contrario a quello che un anno fa, nelle prime settimane di lockdown, aveva portato il pubblico a vedere in questo elettrodomestico un focolaio al quale affidare il ruolo di rassicurante passatempo, antidoto ai timori e alle paure.

Oggi, a un anno di distanza, quel sentimento positivo si è esaurito cedendo il passo all'esaurimento, lo stress di non vedere una via d'uscita dal Covid. L'esigenza comune di percepirsi costantemente informati è mutata in una nausea da infodemia alla quale si risponde con una generale riluttanza al mezzo televisivo. Pensiamo a cosa è accaduto con il Festival di Sanremo, immaginato alla vigilia come un evento destinato a registrare ascolti senza precedenti proprio perché favorito dall'obbligata permanenza in casa degli italiani, prima che i numeri parzialmente negativi obbligassero a ripiegare sul racconto di un atto di resistenza eroica a dispetto della rabbia delle persone.

Proprio per questa ragione gli ascolti delle fiction Rai, in controtendenza all'andamento generale, sono un'anomalia bella e buona che non si può fare a meno di sottolineare. Ascolti che sembrano influenzarsi positivamente a vicenda, quasi vi fosse una forza sotterranea e invisibile che spinge il pubblico alla partecipazione. Eludere la realtà per due ore, concedersi un viaggio serale per dimenticare temporaneamente le vite sospese e senza prospettive. Potrebbe essere una spiegazione plausibile, alla quale è difficile contrapporre un "ma"…

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