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“Seduzione al supermercato” a Detto Fatto nel 2017, perché lo stesso tutorial non fece scalpore

Nel 2017 c’era ancora Caterina Balivo alla conduzione del programma pomeridiano di Rai2 e anche in quel si parlò di seduzione tra gli scaffali, con stereotipi non da meno, ma nessuna bufera mediatica perché si trattò di uno sketch riuscito. A dimostrazione che la Tv è piena di momenti discutibili e che spesso non ce ne accorgiamo proprio perché il problema è culturale e non del singolo programma.
A cura di Andrea Parrella
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Il tutorial che spiega come camminare sui tacchi in modo seducente al supermercato ha scatenato una bufera su Detto Fatto, il programma condotto da Bianca Guaccero momentaneamente sospeso dalla Rai per l'immagine distorta della donna proposta dal servizio pubblico. Ma andando a scavare negli archivi Rai scopriamo che non era la prima volta che a Detto Fatto si parlasse di supermercati e seduzione femminile.

Il precedente con Caterina Balivo

Era il 2017, alla conduzione del programma c'era ancora Caterina Balivo e l'ospite chiamata a spiegare come attrarre l'attenzione maschile tra i corridoi di un supermercato non c'era Emily Angelillo, la pole dancer finita al centro della bufera che ha raccontato a Fanpage come siano andate le cose, ma la ballerina Micaela Martinis. Il quadro non è molto diverso da quello che è accaduto il 24 novembre 2020, sia dal punto di vista visivo che nell'approccio. Ritroviamo certi stereotipi riguardanti il modo di vestirsi più corretto per risultare attraenti e seducenti al supermercato, con tanto di trasformazioni tipiche del programma su due donne, inizialmente vestite in modo molto più informale, praticamente in pigiama, il cui look viene rivoluzionato con scollature e tacchi prima di andare al supermercato. A volerla osservare con la stessa severità con cui oggi guardiamo a quanto successo a Detto Fatto, la puntata del 2017 presenta tematiche trattate in una maniera non meno stereotipata.

La differenza di trattamento

Perché in quel caso non si scatenò alcuna bufera mediatica? Innanzitutto per il tono del tutorial, dove l'ironia è preponderante e l'approccio è scherzoso, al punto tale da rendere la situazione una sorta di sketch comico. La complicità della partecipazione divertita del pubblico in studio, che per ragioni ovvie non poteva esserci nella puntata del 2020, addolcisce la situazione e restituisce l'idea di un contesto scherzoso e di leggerezza e il tutto è accentuato dalla presenza maschile di un attore che prende parte allo sketch. Quella stessa leggerezza era evidentemente nelle intenzioni di Bianca Guaccero, prima che il meccanismo si inceppasse, anche per l'assenza dei suddetti elementi. Non a caso la conduttrice si è scusata parlando di "siparietto triste".

La complessità del tema

Questa asimmetria nelle reazioni pubbliche è utile a raccontarci ancora una volta come puntare il dito contro il programma, cercando la testa da far saltare o il programma da sospendere, rischi di essere una misura parziale che non affronta il problema culturale nella sua complessità e riproduce lo schema di Parliamone sabato, il programma di Paola Perego di cui si ricorda prevalentemente la cancellazione, meno il motivo della cancellazione stessa. L'immagine stereotipata della donna, contaminata da maschilismo, continua ad essere un dato implicito e sottinteso che molte volte fa capolino in televisione e di cui spesso non ci accorgiamo, ad esempio quando è mascherata da una situazione ironica particolarmente riuscita.

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