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Live - Non è la D'Urso 2020-2021

Scrisse “putt**” in un post su Taylor Mega, Giampiero Mughini non si scusa: “Non recedo”

Si accende la discussione tra Taylor Mega e Giampiero Mughini a “Live – Non è la D’Urso”. Dopo avere pubblicato un articolo che faceva riferimento alla nota influencer e che, all’interno di un periodo articolato conteneva la parola “putt**”, l’intellettuale non si scusa: “Non recedo di un millimetro”.
A cura di Stefania Rocco
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Si accende la discussione tra Taylor Mega e Giampiero Mughini a Live – Non è la D’Urso. Il noto intellettuale, all’interno di un articolo nel quale scriveva di Taylor Mega e della categoria degli influencer in generale, aveva detto: “Ho il sospetto che sia una sorta di trabocchetto semantico. Chi diavolo siano questi e queste “influencer” io non ne ho la più pallida idea. Ai nostri tempi c'erano foto cento volte meno attizzanti. Pose di fanciulle di cui avrei detto allora che erano delle “pu***nelle” molto invitanti”. In tv l’ex concorrente dell’Isola dei famosi 2019 l’ha accusato di misoginia.

Taylor Mega chiede scuse pubbliche

Taylor ha chiesto scuse pubbliche a Mughini per i toni  e i termini utilizzati: “Tu hai scritto “put***lle”, una parola imbarazzante nei confronti delle donne in generale. Io ho una linea di bikini che pubblicizzo, per questo sono spesso in costume. Informati prima di giudicare. In più, il tuo post è stato ripreso da una sola testata la mia risposta da 20 testate giornalistiche”. L’ha redarguita, pur non apprezzando il termine utilizzato da Mughini, Roberto Alessi: “Non essere arrogante nei confronti di una giornalista. Non puoi dire a un intellettuale che lui esiste perché tu gli hai risposto. Tu parli dei giornali di gossip dimenticando che hai incontrato Briatore per pochi minuti nella tua vita e ha approfittato proprio dei giornali di gossip per fare il tuo gioco”.

Mughini non si scusa

Ad accodarsi alla richiesta di scuse partita da Taylor è stata la padrona di casa Barbara D’Urso che ha chiesto al giornalista di fare marcia indietro rispetto al termine utilizzato. L’uomo, però, si è rifiutato: “Quella definizione non riguardava alcuna persona in particolare, faceva riferimento al parametro. Mi stai chiedendo di abiurare un ragionamento dal quale non recedo di un centimetro”. A schierarsi contro di lui sono stati il pubblico della trasmissione, che gli ha assegnato il titolo di “cattivo” del talk – con la funzione dei “mi piace” espressi in rete – e Leo Blanco, l’argentino che vuole assomigliare a Michael Jackson: “In argentina il signore sarebbe stato licenziato. Queste sono cose che non si possono dire”.

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