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Festival di Sanremo 2020

Sanremo 2020, Salini chiude le polemiche: “Amadeus ha chiesto scusa, Junior Cally non si contesta”

Dopo le parole di Amadeus nei confronti di Francesca Sofia Novello, 29 deputate hanno scritto una lettera di protesta all’ad Rai Fabrizio Salini. A 48 ore dall’inizio del Festival, l’ad risponde cercando di liberare il campo dalle polemiche una volta per tutte: “Amadeus ha chiarito cosa intendeva dire” e “la Rai lavora per superare gli stereotipi di genere”. Stop alle accuse anche a Junior Cally: “Il suo brano non si presta a contestazioni”.
A cura di Giulia Turco
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Una polemica che ha etichettato Sanremo 2020 ancora prima che iniziasse. Le parole di Amadeus su quel "passo indietro" e non solo, anche il rimarcare la bellezza delle sue co conduttrici, come fosse l'unica qualità richiesta, hanno indignato il pubblico ante Festival, il web, la politica. Tanto da arrivare dritte in Parlamento, dove 29 deputate si sono fatte sentire, indirizzando una lettera al conduttore, chiedendo di scusarsi pubblicamente. Tra le firmatarie, Laura Boldrini, Marianna Madia (Pd), Vita Martinciglio (M5S), Maria Teresa Baldini (Fratelli D’Italia), hanno chiesto alla commissione di vigilanza Rai e all'amministratore delegato Fabrizio Salini di riaffermare l' impegno "nella lotta alla violenza, alla discriminazioni e ai pregiudizi di genere". La risposta dell'ad Rai è arrivata per sgombrare il campo dalle polemiche una volta per tutte.

Salini difende Amadeus

"Un errore", legato ad una "frase inappropriata" di Amadeus, che tuttavia "ha chiarito cosa intendesse dire, scusandosi con tutte le donne". Così si legge nella lettera inviata dall'ad Fabrizio Salini, in difesa del conduttore che aveva elogiato Francesca Sofia Novello, fidanzata di Valentino Rossi, parlando della sua "capacità di stare vicino a un grande uomo stando un passo indietro". Un episodio che secondo l'amministratore delegato non può far dimenticare "ciò che la Rai sta facendo, al festival di Sanremo e in tutta la sua programmazione, per veicolare una corretta rappresentazione dell’immagine delle donne e della doverosa promozione della parità”. Che non si dica insomma, che la tv pubblica non si batte contro il sessismo: "La Rai lavora costantemente per superare gli stereotipi di genere, per promuovere la parità e il rispetto per l'immagine della donna". Tanto che, evidenzia Salini, nel 2018 le tre reti generaliste si sono caratterizzate

per un sostanziale rispetto della dignità femminile e dell'identità di genere e un'attenzione particolare al tema della violenza contro le donne nonché a casi di violenza di genere trattati in spazi di cronaca o attualità o nella serialità di produzione Rai, narrati complessivamente in modo corretto.

Un impegno portato avanti dallo stesso Amadeus che, "ben prima dell'incidente che lo ha visto involontario protagonista, ha voluto che sul palco di Sanremo trovasse posto la denuncia della violenza contro le donne e ha scelto di chiamare una donna a parlarne", Rula Jebreal.

Nessuna contestazione su Junior Cally

Tornando sulla questione Junior Cally invece, altro punto dolente del Festival per le strofe del rapper giudicate irrispettose verso le donne, Salini puntualizza che "violenza, sessismo e misoginia" restano "inaccettabili" e sarebbero stati "immediata ragione di non ammissione" dell'artista tra i Big di Sanremo. "Ma la canzone in gara non si presta a queste contestazioni", conclude.

Ci siamo interrogati su come affrontare il problema, mettendo insieme il Regolamento della competizione e valutazioni di altro tipo: abbiamo pensato che il nostro dovere fosse tenere la valutazione delle proposte artistiche entro il perimetro della competizione canora di quest'anno.

Questione chiusa insomma, polemiche a parte, il Festival può iniziare.

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