Russell Crowe è Roger Ailes in The Loudest Voice: la storia vera di un successo e di una disfatta
Essere un vero genio del male, spesso, ha degli effetti collaterali. Lo si vede nell’ultima serie completamente dedicata a Roger Ailes, uno degli uomini più potenti degli Stati Uniti, fondatore di Fox News, il megafono dell’America repubblicana, un history maker d’eccellenza che ha governato la politica della destra conservatrice dagli anni Ottanta, quelli di Reagan, e poi via via vero la saga dei Bush fino ad arrivare all’attuale inquilino dello studio ovale a Washington. The Loudest Voice è la serie televisiva americana tratta dal celebre romanzo di Gabriel Sherman che parla del grande successo di Roger Ailes, ma anche della sua rovinosa caduta nel 2016. Arriva su Sky dal 4 dicembre alle ore 21.15 con il suo cast stellare portando così sui nostri schermi un caso che ha fatto scalpore negli USA e anche nel nostro Paese e che nel 2017 ha mosso l’opinione pubblica, insieme ad altri scandali noti e meno noti, verso quel movimento femminista conosciuto come #MeToo.
Effetto domino
La serie è composta da sette puntate che raccontano le vicende dalla creazione del network Fox News per conto del potente tycoon della comunicazione Rupert Murdoch, alla rovinosa caduta per le accuse di molestie sessuali perpetrate da Ailes nei confronti di giornaliste dell’emittente. Tra le accuse che lo portarono alla distruzione in sole due settimane anche quelle di corruzione. Il libro The Loudest Voice in the Room di Gabriel Sherman documenta il lato oscuro di Ailes e raccoglie oltre 600 testimonianze con accuse di molestie sessuali, ma sicuramente l’accusa più forte fu quella di Gretchen Carlson, interpretata dalla Watts, che lo accusò di molestie e di averla licenziata per non aver accettato le sue avance, e che interruppe una volta per tutte il circolo vizioso di silenzi e ricatti protrattosi per decenni. All’accusa della Carlson se ne sommarono altre – soprattutto quella della superstar di Fox Megyn Kelly – scatenando un movimento che riunì tante star del cinema e non, in un’unica grande denuncia femminista sotto l’hashtag #MeToo.
Un cast d’eccezione
La serie è senz’altro una delle più promettenti degli ultimi anni. Innanzitutto per la caratura del protagonista: a dare voce e corpo (anzi, corpulenza) ad Ailes è un gigante dello schermo, qui assolutamente irriconoscibile, ovvero Russel Crowe che qui modula la sua interpretazione con una voce affascinante e piena di sfumature e uno sguardo davvero enigmatico. E di questo anche le spettatrici ringrazieranno: interpretare un personaggio ambiguo, respingente ma pieno di sfumature e sfaccettature, è sempre una delle massime ambizioni dei grandi attori, ma non sempre i fan concordano, soprattutto quando c’è di mezzo un purosangue come Crowe, premio Oscar per Il Gladiatore, ma nominato anche per Insider – Dietro la Verità e A Beautiful Mind. Crowe si misura con la spregevolezza ma anche con l’intelligenza e l’astuzia e con uno dei reati più disgustosi. Ad accompagnarlo altre grandi star come la bellissima Naomi Watts,ineguagliabilecomeprotagonistainTheRingdel2002,in21grammidel2004einThe Impossibledel2012,cheprestailvoltoallagrandeaccusatrice,SiennaMiller(CiviltàPerduta, American Sniper, The Girl – La Diva di Hitchcock), e Seth MacFarlane, notissimo come creatore della serie I Griffin, ma anche regista, comico, showman e attore (Ted e La Truffa dei Logan).
Perché vedere The Loudest Voice?
Per vedere Russel Crowe nell’interpretazione magistrale di un uomo che fece dell’abuso di potere, della spregiudicatezza e della manipolazione la cifra del suo comportamento, ma soprattutto per avere uno spaccato dell’America dagli anni Novanta ai giorni nostri attraverso la ricostruzione delle vicende realmente accadute dentro e fuori Fox News e, quindi, dentro e fuori l’establishment americano. Appuntamento su Sky dal 4 dicembre alle 21.15.