Il Cantico dei Cantici a Sanremo 2020, Roberto Benigni l’aveva già recitato in tv nel 2006
Nella terza serata del Festival di Sanremo 2020, gli spettatori hanno potuto assistere al monologo di Roberto Benigni. Il Premio Oscar ha deliziato la platea portando ‘Il Cantico dei Cantici‘ sul palco dell'Ariston. L'attore e regista ha introdotto la sua performance spiegando che il testo contenuto nella Bibbia non era mai stato eseguito in televisione:
"C’è una canzone che si chiama ‘la canzone delle canzoni’, il Cantico dei Cantici che è nella Bibbia. È una perla. È la canzone più bella che mai sia stata scritta nella storia dell’umanità, la prima che sia mai stata scritta. […] Il Cantico dei Cantici parla di amore fisico: sono due giovani che si amano e cantano l’amore dell’uno per l’altra. Non c'è canzone più ardente e sinuosa. Nessuno l’ha mai fatta in televisione. Mi batte il cuore a presentarvi questa meraviglia dell’umanità”
Il monologo di Benigni già trasmesso da Sat2000 nel 2006
In realtà, al contrario di quanto rimarcato da Roberto Benigni, il Cantico dei Cantici proposto nel corso della terza serata del Festival di Sanremo 2020 è già stato proposto in televisione nel 2006 e a recitarlo è stato lo stesso attore. Ma andiamo con ordine. Benigni ha parlato del Cantico dei Cantici nel corso di uno spettacolo teatrale tenutosi al Teatro Verdi di Terni. La performance è stata ripresa e trasmessa da Sat2000, rete televisiva presente all'epoca sul digitale terrestre e che dal 2009 ha cambiato il nome in Tv2000.
Il presunto compenso di 300 mila euro e il riciclo
Il Festival di Sanremo 2020 è stato accompagnato dalle consuete polemiche sui presunti compensi. Quello di Roberto Benigni, secondo le indiscrezioni, ammonterebbe a 300 mila euro. Stefano Coletta, tuttavia, non ha confermato la notizia. Parlando dei cachet degli ospiti, ha preferito non sbilanciarsi, limitandosi a dire: “Siete sicuri che le cifre circolate siano veritiere? Io vi posso solo dire che sono state fatte scelte congrue, di mercato”. Tuttavia, il compenso sicuramente non sarà ammontato a pochi spiccioli. Dunque forse sarebbe stato il caso di proporre agli spettatori qualcosa di nuovo e non un monologo riciclato, per quanto prezioso, che attinge a piene mani al proprio repertorio.