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Festival di Sanremo 2020

Roberto Benigni porta il Cantico dei Cantici a Sanremo 2020: “La canzone più bella mai scritta”

Roberto Benigni porta il Cantico dei Cantici a Sanremo 2020, la versione originale, la “canzone più bella mai scritta”. Tornato all’Ariston dopo 8 anni di assenza, è stato ospite di Amadeus che lo ha ringraziato per avere accolto il suo invito e per il lungo monologo, un’altra perla dell’arte dell’attore premio Oscar.
A cura di Stefania Rocco
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Ospite di Amadeus a Sanremo nella terza serata, Roberto Benigni porta all’Ariston il Cantico dei Cantici. “La prima versione mai scritta, quella non ancora rivisitata per toglierne ogni riferimento sessuale”. è un monologo dirompente quello di Benigni, un monologo che celebra l’amore tra uomo e donna ma anche quello omosessuale. Un canto sacro lo definisce Benigni, che poco prima era arrivato all’Ariston accompagnato da una parata di musicisti. “Il più bell’ingresso che abbia mai fatto a Sanremo” dice Benigni che manca dal Festival da 8 anni. “L’ultima volta” ricorda “ero arrivato a Sanremo a cavallo”.

Il monologo di Roberto Benigni a Sanremo 2020

Sul palco, Benigni ha reso la sua dichiarazione d’intenti: cantare la canzone più bella mai scritta. Non manca nella parte iniziale un riferimento all’attualità, la celebre citofonata di Matteo Salvini: “Nel mio Sanremo vinse Toto Cutugno. Allora c’era un sistema di voto diverso. Adesso si vota con la giuria del Festival, con internet, via social e quest’anno anche via citofono, è una novità. Citofonate e dite ‘Qui c’è gente che canta?’”. Poi la ricerca di una canzone dirompente da dedicare al pubblico italiano:

Anche se l’ho presentato, a Sanremo avrei sempre voluto cantare. Stasera anch’io voglio fare una canzone perché è la serata delle cover. Mi sono detto che non potevo presentare una canzone qualsiasi, ma la canzone più bella. Mi sono chiesto quale fosse il regalo più bello da fare al pubblico di Sanremo, a quello italiano e a quello del mondo. Alla fine l’ho trovata, ho trovato la canzone più bella del mondo. C’è una canzone che si chiama ‘la canzone delle canzoni’, il Cantico dei Cantici che è nella Bibbia. È una perla. È la canzone più bella che mai sia stata scritta nella storia dell’umanità, la prima che sia mai stata scritta.

L’introduzione di Benigni al Cantico dei Cantici

Il cantico dei cantici parla di amore fisico: sono due giovani che si amano e cantano l’amore dell’uno per l’altra. Nessuno l’ha mai fatta in televisione. Mi batte il cuore a presentarvi questa meraviglia dell’umanità” è l’introduzione di Benigni: “È il più semplice intreccio di parole che esista al mondo, è la vetta della poesia di tutti i tempi. È come se presentassi un pezzo della Cappella Sistina, una meraviglia dell’umanità. Un famoso rabbino disse ‘tutto il mondo non vale il giorno in cui il cantico dei cantici è stato donato all’umanità’. È talmente bello che è diventato sacro. La sua presenza nella Bibbia è veramente strana. Dentro al Cantico dei Cantici ci sono corpi nudi frementi, erotismo, baci, cose molto forti. Per tenerlo nella Bibbia si sono inventati delle cose, hanno trovato delle giustificazioni, tipo che l’autore era Salomone ma non è vero. Oppure hanno dato interpretazioni allegoriche per tenere nascosto il messaggio d’amore fisico,. C’è un momento in cui dopo che i due protagonisti si sono abbandonati all’amore, lui dorme tra i seni di lei. La scuola allegorica ha detto che sono simboli. Simboleggiano lui Dio e lei la chiesa, i seni non sono seni, sono le cupole della chiesa”. Poi un omaggio alla donna, insistentemente cercato da Amadeus a Sanremo:

Un’altra cosa che imbarazzava molto che è dedicato alla femminilità. Tutto l’erotismo è visto da un punto di vista femminile. La protagonista è una donna. Molti autorevoli commentatori pensano che l’autrice sia una donna, 2400 anni fa una donna che ha scritto una cosa scandalosa, inaudita. 2400 anni fa una donna potrebbe avere scritto il libro più bello della Bibbia. È un libro erotico sacro.

Il Cantico dei Cantici di Roberto Benigni

Narra la storia di una coppia che si ama, sono tutte le coppie di ogni epoca e parte del mondo. Tutte le coppie: uomo con uomo, donna con donna e donna e uomo. Rappresenta tutte le copie che si amano”. Poi Benigni ha letto:

Baciami con i baci della tua bocca, che il tuo amore mi morde più del vino, fragranza soavissima è il tuo odore e il tuo nome è desiderio. Prendimi con te, trascinami con te, nella tua camera gioiremo insieme e gusterò il tuo amore perché delizia è l’amarti. Eccoti bella amici mia, sei tutta splendore. Vieni, tesserò per te dei fili d’oro con bisbigli d’argento e il tuo odore vince ogni profumo. Se muovi gli occhi rinnovi la luce. Io sono del mio amato e il mio amato è mio. Tu che la mia anima ami, tu che tocchi il mio respiro. Come un melo tra gli alberi selvatici tu sei, ho voglia di rannicchiarmi nella tua ombra. E il sesso suo su di me amore, e il frutto suo nella mia bocca. Portami dove sei tu, piantami il tuo stendardo, amore. Resuscitatemi perché io muoio d’amore. Con la destra mi stringe nell’amplesso, un grappolo di Cipro è per me il mio diletto, una sacchetto di mirra è per me il mio diletto, che passa la notte tra i miei seni. Non svegliate il mio amore finché non piaccia a lui. Eccoti colomba mia, sei maestosa e terribile come esercito schierato. Distogli da me i tuoi occhi perché non resisto, le tue cosce una mano d’artista le ha tornite. Come una melagrana spaccata sono i tuoi glutei, quanta grazia e quanto piacere nei tuoi sbattimenti d’amore. L’odore del suo sesso è l’odore tra il più soave, sei un giardino dai frutti squisiti. Io dormo ma il mio cuore è sveglio, sento il mio diletto che bussa. Io aprivo al mio diletto e il mio diletto mi prendeva, mi stringeva, il mio seno balzò a quel contatto. L’anima mia si perdeva per la sua dolcezza. Quando il mio diletto spinse il suo sesso dentro di me, il mio cuore impazziva per lui, poi lo cercavo e non lo trovato. Il mio diletto è luminismo come fiamma, il suo ventre è un disco d’avorio ombreggiato da zaffiri. I suoi testicoli sono rose stillanti mirra, il suo sesso è un astuccio d’oro vestito di gemme. Tutto in lui è desiderio, dolcezza da succhiare. Vieni mio diletto, passiamo la notte tra gli alberi di Cipro, ti darò le mie dolcezze. Penetra mio diletto e sii simile a un daino. Prendimi mio diletto, prendimi e mettimi come sigillo sul suo cuore e sul tuo braccio perché forte più della morte è amore. Le acque dell’abisso non possono spegnere l’amore, chi darà la sua vita per amore la salverà e non la perderà.

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