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Raffaella Carrà su ‘La vita in diretta’: “È triste. Potrebbe essere fatto meglio, mi fa soffrire”

Raffaella Carrà è ancora innamorata della tv tradizionale e per il momento non contempla di approdare su piattaforme come Netflix. Tuttavia, la conduttrice e icona della televisione italiana, sostiene di soffrire quando nota programmi che “potrebbero essere fatti meglio”. Fa l’esempio della trasmissione condotta da Alberto Matano e Lorella Cuccarini.
A cura di Daniela Seclì
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Raffaella Carrà si prepara a tornare in tv con una nuova edizione del programma ‘A raccontare comincia tu‘. La prima puntata andrà in onda giovedì 24 ottobre, alle ore 21:20 su Rai3. L'amatissima conduttrice e icona della televisione italiana, ha spiegato in alcune dichiarazioni riportate da Agi, che l'amore per la tv tradizionale continua: "Prima o poi magari opterò anche per Netflix, ma per ora preferisco la tv dal vivo, quella tradizionale con i conduttori".

La critica a ‘La vita in diretta'

Raffaella Carrà ha detto la sua su ciò che i palinsesti propongono ogni giorno agli italiani. Ritiene che alcuni programmi possano essere curati di più: "Mi fa soffrire guardare programmi che potrebbe essere fatti meglio". In particolare si è soffermata su ‘La vita in diretta': "In tv c'è troppa roba triste, come per esempio ‘La vita in diretta', che si sente obbligata a seguire fatti di cronaca nera". Quindi è scesa nei dettagli, rimarcando ciò che a suo dire andrebbe migliorato.

Gli spettatori hanno bisogno di leggerezza

Raffaella Carrà ritiene che ‘La vita in diretta' debba tentare di restituire al suo pubblico, un'atmosfera di leggerezza: "E leggerezza non significa stupidità". Secondo la conduttrice, verrebbe impedito ai conduttori di "essere ariosi". Sia ben chiaro, però, non colpevolizza Alberto Matano, Lorella Cuccarini o gli autori ma attribuisce questa generale pesantezza a probabili "scelte della Rete". Infine, Raffaella Carrà è tornata con la mente al programma ‘Carramba' e non ritiene affatto che possa essere considerato un esempio di tv del dolore:

"La gioia del ricongiungimento può far piangere, quello era uno spaccato sull'Italia che era stata costretta ad emigrare. Oggi vedo un po' di ‘Carramba' che gira nelle varie tv, ma un po' diverso da quello che facevo io. Io punto ad eliminare l'angoscia".

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