Quando scopri che Pechino Express ti piace, compreso Costantino nudo
Parte Pechino Express un giovedì di settembre e tutti si aspettano il solito reality-game sul modello dell'Isola dei Famosi, costellato di vecchie e nuove glorie della tv "rottamate" appositamente per un viaggio in Oriente. Parte e in molti si aspettano l'ennesimo flop, capace di decretare la fine del genere reality, che a quanto pare sembra già essersi preso un anno sabbatico. Il cast ufficiale di Pechino Express sembra riflettere questa tendenza, ci sono coppie ben assortite e conosciute a tal punto da lasciar presagire almeno un picco di share alla prima puntata. La conduzione affidata ad Emanuele Filiberto di Savoia non fa altro che peggiorare le aspettative e fomentare la curiosità.
Una partenza timida, che man mano prende piede e che conquista i favori del pubblico con risultati tutt'altro che deludenti (arrivare secondi nella prima serata del giovedì, dopo il Commissario Nardone, non è poco). A ben vedere il format esce dalle dinamiche dei classici reality-game e conquista proprio grazie a quel sapore esotico di ambientazioni, culture e avventure. Il saperli in giro per l'Oriente, in un viaggio di oltre 10.000 km dall'India alla Cina, senza soldi nè viveri, è già una cosa che di per sè affascina. Vedere i cosiddetti Vip senza i loro amatissimi comfort, abbandonati alla mercè delle popolazioni locali e della loro ospitalità, è fonte di entusiasmo per lo spettatore medio dotato di un pò di sano sadismo.
La scelta delle coppie è di sicuro una delle armi vincenti: una coppia di storiche Veline, una di ballerini di Ballando con le stelle e il coinvolgimento degli affetti personali di personaggi amatissimi come Costantino della Gherardesca, Simona Izzo, Simone Rugiati e il duo comico di Camera Cafè, Debora Villa e Alessandro Sampaoli. Tutti nomi che forse non ti aspetti, lontani dal clichè di concorrenti vip "sfigati" e in cerca di visibilità. Encomiabile quindi la capacità di adattamento alle situazioni più difficili, comprensive di autostop, procacciamento del cibo e ricerca di dimora notturna.
Sono a tal punto piacevoli nell'insieme, che anche i momenti trash (immancabili) scivolano via senza dare il minimo fastidio. Ed ecco che tra una tappa e l'altra vedi Costantino della Gherardesca a rischio scabbia, costretto a lavarsi in una tinozza minuscola; vedi le Veline vomitare per aver mangiato una zuppa troppo piccante; vedi il gossip più puro, intriso spesso di gelosia, nella coppia di fidanzati Malvina e Simone Rugiati; vedi i battibecchi accesi di Francesco Venditti con mamma Simona.
Li vedi e sorridi, perchè ciò che si è sempre contestato ai reality in fondo non è l'elemento trash, bensì la presenza assoluta, a tratti stancante, solo di quest'ultimo a discapito di tutto il resto. La mancanza insomma di una sapiente miscela di "ingredienti" che potessero renderne piacevole il sapore e decretarne il consenso popolare. Cosa che forse Pechino Express è riuscito a fare (e non solo per la presenza di un eccellente cuoco nel cast).