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Grande Fratello Vip 2020/2021

Patrick è il Grande Fratello in Italia

Da quella suite con Katia resa indimenticabile dalla Gialappa’s Band, all’imitazione di Fabio De Luigi, passando per la partecipazione a tre edizioni differenti del Grande Fratello in cui ha sempre trovato il suo senso di esistere. Ecco perché Patrick Ray Pugliese è il prototipo perfetto di concorrente del Grande Fratello in Italia (e perché meriterebbe di vincere questa edizione).
A cura di Andrea Parrella
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Ok, c'è l'emergenza Coronavirus e dovremmo parlare d'altro, ma dal momento che ci avviciniamo alla finale del Grande Fratello Vip 2020, un'edizione surreale come i tempi che stiamo vivendo, vista la permanenza dei concorrenti nella casa nonostante all'esterno impazzi una pandemia, è giusto provare a tirare due somme.

Se c'è un vincitore morale di questa edizione, quello è naturalmente Patrick Ray Pugliese. Irrilevante se verrà eliminato in semifinale o se sarà lui o meno a trionfare, questa edizione ha certificato per l'ennesima volta come in Italia nessuno meglio di lui conosca e abbia saputo interpretare meglio questo gioco.

Potere della Gialappa's

Non c'è bisogno di una fenomenologia di Patrick Ray Pugliese per capire come mai sia così popolare e perché rischi di uscire trionfante dalla Casa anche stavolta. Anche perché, sebbene lui il Grande Fratello non lo abbia mai effettivamente vinto, pochi dall'interno della Casa hanno inciso anche sull'immaginario di chi il GF lo ha sempre osservato con scetticismo e distanza. Basti ricordare che Pugliese è stato consegnato alla storia del piccolo schermo dalla Gialappa's Band e da Mai dire Grande Fratello. Il programma, singolare costola del GF, contribuì a estendere il raggio d'azione del programma più seguito e odiato della storia della televisione moderna. Volendo usare un concetto abusato, mise d'accordo pubblico e critica.

E manco a farlo apposta Patrick ne è stato un simbolo. A renderlo indimenticabile fu prima l'imitazione di Fabio De Luigi, poi quella storica notte in suite con Katia Pedrotti e il conato di vomito improvviso, classificato come una perla da tutti gli appassionati dei programmi della Gialappa's (se non lo avete mai visto non sappiamo in quale secolo siate vissuti).

Perché Patrick è diverso dagli altri

Dopo ne è passata di acqua sotto i ponti, tra i tentativi di conduzione televisiva e le partecipazioni ai talk show mattutini e pomeridiani, i ruoli da inviato a Striscia La Notizia e Le Iene. In mezzo la partecipazione non proprio memorabile ad un secondo Grande Fratello, la dodicesima edizione. Con quella di quest'anno siamo giunti a tre, probabilmente un record internazionale, la cui rilevanza lascia il tempo che trova. Eppure sorprende come anche questa volta Pugliese sia riuscito a trovare la sua collocazione, il suo senso di esistere come concorrente del GFVip, nonostante la televisione sia cambiata e le nuove edizioni del programma abbiano dimostrato ai concorrenti storici che il Grande Fratello non è più lo stesso.

C'è stato un tempo in cui classificavamo i concorrenti del Grande Fratello in base al loro grado di spontaneità. Un tempo ampiamente andato, trattandosi di un format consumato e usurato, in cui la genuinità non solo è rara, ma è diventata praticamente impossibile. Eppure c'è qualcosa che piace in Patrick Ray Pugliese, che finisce per colpire tutti, in modo trasversale, che lo rende il concorrente perfetto, adatto a tutte le ere. Una televisività involontaria che gli permette di conservare il pizzico di freschezza necessaria per esistere come entità distinta nel micromondo del GF. Per queste ragioni la vittoria di questa edizione del Grande Fratello Vip la meriterebbe lui, o semplicemente, per questo motivo, è lui il testimonial del Grande Fratello in Italia.

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