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Stop al mese di prova gratuito per i nuovi abbonati, Netflix ora si dovrà pagare

La piattaforma ha rimosso la possibilità di usufruire del periodo di prova gratuito di 30 giorni che fino ad ora era stato concesso ai nuovi abbonati. Il cambio di strategia può difendere da vari fattori, tra cui quello dei furbetti che si abbonavano ogni mese con una email differente. Quanto peserà questa scelta?
A cura di Andrea Parrella
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Stop alla prova gratuita, per vedere Netflix adesso bisognerà pagare sin da subito. La piattaforma ha rimosso la possibilità di usufruire del periodo di prova gratuito di 30 giorni che fino ad ora era stato concesso ai nuovi abbonati, liberi di poter disdire l'abbonamento prima del pagamento. Le soli opzioni disponibili sono diversi pacchetti di abbonamento, da quello da 7,99 euro al mese in su.

Se da un lato si può credere che Netflix ritenga non più indispensabile la strategia promozionale per farsi conoscere, essendo divenuta emblema assoluto delle piattaforme streaming online, la ragione di questa scelta potrebbe essere riconducibile anche al classico fenomeno dei furbetti, che approfittavano dell'opzione abbonandosi di mese in mese con email differenti, usufruendo così del servizio in forma gratuita perenne.

Spiegare unicamente in questo modo la strategia dell'azienda sembra tuttavia limitato. Risalire ai dati del "raggiro" è pressoché impossibile, ma riesce difficile immaginare si trattasse di una quantità preponderante. Più facile credere che questa scelta rientri in un cambio di strategia promozionale in linea con molte operazioni, più o meno recenti. Come quella di mettere a disposizione alcuni contenuti su Youtube, oppure rendere gratuita la fruizione di una ristretta scelta di titoli.

Contemporaneamente bisognerà capire se, ed eventualmente in che modo, la decisione di Netflix di abolire il mese di prova gratuito sposterà gli equilibri nel mercato delle piattaforme streaming, se si considera che alcuni concorrenti come Apple Tv + hanno deciso di estendere il periodo di prova fino alla fine del 2021. Il periodo storico permette al settore di pensare in grande, la pandemia sta mettendo letteralmente in ginocchio il sistema delle sale cinematografiche, come dimostra la decisione recente del colosso Cineworld di chiudere tutte le sue sale americane e britanniche per un tempo indefinito, ritenendo in questo momento il settore poco redditizio.

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