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Nadia Toffa

Nadia Toffa trasferita al San Raffaele di Milano, condizioni stazionarie

Nadia Toffa è stata trasferita dall’Ospedale di Cattinara di Trieste al San Raffaele di Milano con l’elisoccorso e con trasporto protetto. Le sue condizioni sono stazionarie.
A cura di Eleonora D'Amore
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Nadia Toffa, dopo il malore che l'ha colta oggi pomeriggio, è stata trasferita dall'Ospedale di Cattinara di Trieste, dopo i primi accertamenti e le prime cure, al San Raffaele di Milano. Lo rende noto la Direzione di Asuits, l'Azienda ospedaliera universitaria di Trieste. La Toffa è stata trasferita con elisoccorso e con trasporto protetto. Le sue condizioni sono stazionarie.

Il meteo avverso e la bora a Trieste

Qualche ora fa, il trasporto era stato bloccato perché sembrava potesse essere a rischio, a causa del meteo avverso. Trieste, infatti, è stata travolta dalla bora con raffiche di vento anche superiori ai 110 chilometri orari, che hanno contribuito ad abbassare le temperature e a favorire l'ondata di freddo che si è abbattuta, in generale su tutta l'Italia.

I messaggi in sostegno di Nadia Toffa

La Direzione di AsuiTs, Azienda sanitaria ospedaliera di Trieste, aveva confermato "il ricovero della dottoressa Nadia Toffa all'Ospedale di Cattinara. La prognosi è riservata per patologia cerebrale in fase di definizione". Tanti i messaggi provenienti non solo dalla famiglia de Le Iene, ma anche da amici e colleghi del mondo dello spettacolo, stretti intorno alla giornalista e speranzosi di vederla tornare quanto prima in tv.

L'ultimo post sulla pagina Facebook

L'ultimo messaggio condiviso sulla sua pagina Facebook risale al 20 novembre 2017 ed era più un pensiero rivolto a quella folta schiera di persone che ha creduto di avere la meglio nella lotta contro le bugie. Nadia Toffa ha sottolineato ai suoi fan che le bugie danneggiano più chi le dice che chi le subisce e, per questo motivo, metterebbero in una posizione di vantaggio chi si è sentito tradito con una menzogna almeno una volta nella vita. Lezione importante per una giornalista come lei, che in nome della verità si è dovuta battere più volte.

Buongiorno a tutti. Una persona speciale e tanto profonda un giorno mi ha detto “quando qualcuno mi racconta una bugia, non me la prendo, perché è un problema suo, non mio”. Ho riflettuto a lungo. Ci offendiamo per le bugie, rompiamo amicizie, rapporti d’amore, tutto perché, presi dal nostro orgoglio, non ci accorgiamo che la bugia è una forma di debolezza, è mancanza di autostima, è un nascondere se stessi, è non aver coraggio di raccontarsi per quello che si è davvero. Quando mi racconteranno la prossima bugia non mi arrabbierò, sarò forse presa da compassione per arrivare un giorno a comprendere. Chissà. Buon lunedì a tutti. Ps ovviamente nelle bugie non includo i tradimenti, di qualsiasi natura. Quelli sono un’altra cosa.

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