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Adrian – La serie

Milo Manara prende le distanze da Adrian di Celentano: “Poca informazione sul mio coinvolgimento”

Milo Manara chiarisce i dettagli della sua partecipazione alla serie televisiva animata Adrian, di Adriano Celentano. Sostiene di avere letto fin troppe inesattezze sul suo conto e, via Facebook, chiarisce il suo coinvolgimento: “I miei disegni sarebbero dovuti essere utilizzati come riferimento per la realizzazione delle animazioni vere e proprie”.
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A cura di Stefania Rocco
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Con una nota pubblicata sulla sua pagina Facebook, Milo Manara chiarisce i dettagli del suo coinvolgimento nella realizzazione della serie tv animata Adrian, di Adriano Celentano. Lo storico fumettista italiano, la cui arte viene celebrata in tutto il mondo, ha precisato di avere collaborato esclusivamente alla realizzazione dei disegni sul cui modello sarebbero dovute essere strutturate le animazioni vere e proprie. Sostiene di avere avuto, fin dall’inizio, non poche perplessità circa la destinazione d’uso dei suoi disegni.

Le precisazioni di Milo Manara

Manara scrive: “In merito alle inesattezze che, da diversi giorni, stanno circolando a seguito della messa in onda della serie Adrian – per la quale sento parlare di ‘disegni di Milo Manara’ o addirittura di ‘graphic novel di Milo Manara’ – credo di dover fare alcune precisazioni. Nel lontano 2009 accettai di partecipare al progetto di serie animata, con lo specifico ruolo di Character Designer, in compagnia di autori del calibro di Nicola Piovani, Vincenzo Cerami, Enzo D’Alò, oltre ovviamente ad Adriano Celentano. Per quell’incarico ho realizzato, quindi, una serie di studi di personaggi, di sfondi e di ambientazioni, insieme ad alcuni storyboard delle principali scene della serie”.

La destinazione dei disegni di Manara

Manara sostiene che i disegni che fanno da sfondo alla serie Adrian, le cui sorti hanno tenuto banco in rete soprattutto in virtù degli ascolti non entusiasmanti, non sarebbero dovuti essere impiegati nell’animazione vera e propria: “Come sanno tutti quelli che si occupano di cinema di animazione, questi disegni sarebbero dovuti essere utilizzati come riferimento per la realizzazione delle animazioni vere e proprie. Una volta consegnati i disegni, dunque, non mi sono occupato, in nessuna fase della lunga e travagliata produzione, della realizzazione delle animazioni, essendo io un disegnatore e non un animatore. Mi rendo conto che il fatto che alcuni disegni dei miei storyboard siano stati inseriti anche nell’animazione finale, nonostante non fossero stati realizzati per questo scopo, abbia creato ulteriore confusione. Purtroppo la decisione di utilizzarli non è stata mia, e a suo tempo non ho potuto che far presente la mia forte perplessità in merito”. Conclude, quindi, di avere tardato a precisare quanto dovuto per cause di forza maggiore: “Sono di ritorno dal Festival di Angoulême, dove sono stati celebrati i 50 anni della mia carriera, con l’omaggio di una bella e grande mostra che mi ha impegnato molto, ed ora sono in viaggio in Francia. Tuttavia, per la stima verso i tanti artisti italiani coinvolti e verso i miei lettori, ci tenevo a cercare di fare un po’ di chiarezza in merito a una produzione di cui, mentre ero all’estero, in Italia si è molto parlato, forse, senza la dovuta informazione sul mio coinvolgimento”.

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