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Leo non muore, “Braccialetti Rossi 2” (nonostante tutto) avrà un lieto fine

C’è grande agitazione intorno alla situazione critica del leader di Braccialetti Rossi 2, Leo, al quale hanno diagnosticato un altro tumore, stavolta al cervello. Stando, però, ad alcune concrete considerazioni, è più che chiaro che il personaggio tanto amato della nota serie tv sopravviverà e lancerà un nuovo messaggio di speranza.
A cura di Eleonora D'Amore
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Leo è di nuovo malato, gli è stato diagnosticato un altro tumore, stavolta al cervello. I fan di Braccialetti Rossi 2 sono andati nel panico, temono per la sua vita e per quella della serie, che senza di lui non sarà più la stessa. Le anticipazioni trapelate prima della messa in onda di questa seconda stagione avevano già abbastanza allarmato il pubblico affezionato al gruppo dei Braccialetti, che non voleva credere all'inversione di rotta della serie. Leo non vuole farsi aiutare da nessuno, si sta ribellando ai medici, ai suoi amici, a Cris (il suo grande amore), alla famiglia. È ostinato, amareggiato, convinto che non ce la farà, vorrebbe mollare ma c'è sempre qualcosa che lo tiene su. "La tua più grande dote è quella di pensare più agli altri che a te stesso" gli ha detto in punto di morte Nicola, il "padre" acquisito in ospedale, e in fondo non ha sbagliato, essendo Leo ancora molto impegnato a curare tutti i suoi amici braccialetti piuttosto che se stesso.

Sandro Petraglia e Giacomo Campiotti qualche mese fa avevano già smentito la notizia, tranquillizzando i fan dopo la morte di Davide avvenuta nella prima stagione. Anche nella serie catalana Polseres Vermelles, Lleó non muore affatto. Il cancro che lo attanaglia da anni è peggiorato, provocandogli momenti difficili, ma la serie si è conclusa con un bellissimo messaggio di speranza. A questo si aggiunge anche il progetto di una terza serie, che sarebbe già in lavorazione, per la quale l'assenza di Leo non sarebbe in alcun modo prevista.

Gli stessi protagonisti hanno tenuto a smentire la notizia della morte del leader: l'ha fatto in primis Carmine Buschini durante una diretta su YouTube con le fan e anche Carlo Degli Esposti, produttore di Palomar, in un messaggio su Twitter. Il personaggio di Leo, infatti, è ispirato alla vita di Albert Espinosa, scrittore, sceneggiatore e autore del libro “Braccialetti Rossi, il Mondo Giallo” e della stessa serie catalana Polseres Vermelles. Volendo rifarci a questo, Albert, dopo dieci anni di calvario, trascorsi in ospedale a combattere contro un tumore, l'ha sconfitto definitivamente, nonostante la perdita di una gamba, un polmone e parte del fegato.

Indicazioni importanti, che porterebbero ad un'unica constatazione: Leo non morirà e, a fronte delle innumerevoli crisi che lo travolgeranno in Braccialetti Rossi 2, si farà forza contando sull'intero gruppo e porterà a termine la sua missione, ovvero quella di far prevalere la vita sulla malattia, attraverso un forte messaggio di speranza oltre il dolore.

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