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Opinioni

La Serie A su DAZN, alla fine Diletta Leotta ha avuto ragione

Nell’estate del 2019 la conduttrice diceva addio a Sky per diventare il volto di DAZN. Una scommessa azzardata che per molto tempo è stata giudicata persa in relazione alla sua carriera, ma che dopo due anni dà i suoi frutti. Per il prossimo triennio DAZN sarà al centro del racconto del calcio italiano e lei ne sarà il volto ufficiale.
A cura di Andrea Parrella
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Due anni fa qualcuno aveva giudicato quella scelta una follia. Con il passaggio del 2019 a DAZN Diletta Leotta, promessa dello sport targato Sky, sceglieva di abbandonare questa rampa di lancio per lanciarsi in un'avventura azzardata e diventare il volto ufficiale della piattaforma OTT (Over The Top) che entrava per la prima volta nella partita dei diritti Tv della Serie A.

I problemi tecnici e la posizione non privilegiata della piattaforma, che non sembrava essere in grado di insidiare il dominio di Sky, hanno fatto il resto in questi due anni, dando sostanza a chi pensava che quella di Diletta Leotta fosse stata una scelta poco fortunata per la sua carriera, soprattutto perché nel frattempo aveva lasciato Ilaria D'Amico, volto storico del calcio Sky che sembrava rappresentare il solo ostacolo all'esplosione di Diletta Leotta.

La Serie A su DAZN dal 2021 al 2024

Con la decisione della Lega di Serie A del 26 marzo 2021, che ha deciso l'assegnazione dei diritti TV per i campionati dal 2021 a 2024 a DAZN supportata da TIM, il piano sembra ribaltato. La piattaforma streaming trasmetterà sette partite in esclusiva e tre in co-esclusiva, potendo approfittare della possibilità di imporsi come centro gravitazionale del racconto calcistico dei prossimi tre anni. Tre anni durante i quali Diletta Leotta continuerà ad essere, con ogni probabilità, il volto di punta di DAZN.

Come cambia il racconto del calcio

Oltre allo stravolgimento definitivo delle modalità di fruizione del calcio in Tv e il passaggio dalla tecnologia satellitare a quella internet, la curiosità è tutta orientata a capire quale sarà lo stile di DAZN, che negli ultimi due anni ha proposto un modello di racconto del calcio molto più snello, prediligendo il pre e post partita da bordo campo contrapposto all'utilizzo dello studio, emblema del modello Sky. Un ruolo di rilievo lo avrà certamente anche Pierluigi Pardo, che due anni fa passò a DAZN dopo la fine del progetto di Mediaset Premium, pur continuando ad essere la voce dei match di Champions League e Nations League trasmessi sulle reti del Biscione.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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