In arrivo una nuova miniserie su “Boris”, manca solo l’annuncio
Non sarà una quarta stagione, ma una miniserie. O meglio, "una serie breve", questa la parola usata dal produttore Lorenzo Mieli, intervistato da Silvia Fumarola per "La Repubblica". Una lunga intervista in cui anticipa i progetti della sua The Apartment, gruppo di Fremantle, e nei quali ha confermato che Saverio Costanzo non sarà il regista della terza stagione de "L'Amica Geniale".
Il ritorno di Boris
Tra i progetti futuri, c'è l'attesa ritorno della serie tv in onda per la prima volta su Fox, nata dalla genialità di Mattia Torre. Il 19 luglio correrà il primo anniversario dalla prematura scomparsa dello sceneggiatore e regista e Lorenzo Mieli ricorda: "Nell'ultimo mese l'ho sognato quindici volte. Sono cresciuto con Mattia, il più brillante di tutti. Il 19 Nicola Maccanico gli dedica la giornata su Sky e visto il successo di Boris su Netflix pensiamo a una piccola grande reunion per una serie breve con tutti i personaggi".
L'appello per girare Boris 4
"Boris" è un vero e proprio cult, una serie che con il tempo ha guadagnato nuovi spettatori. Una petizione su Change.org ha ufficialmente chiesto a Netflix di produrre una quarta stagione. In onda per tre stagioni più uno spin-off cinematografico, la serie rappresenta una piccola grande rivoluzione nella commedia italiana grazie al racconto di una scalcinata troupe televisiva impegnata nelle riprese di una soap melensa. Una workplace comedy come "The Office" (tra le serie tv da vedere se ti è piaciuta Boris), che mette a nudo tic e manie che sono propri in tutti gli ambienti di lavoro.
Le parole di Paolo Calabresi
Un grande cast composto da Francesco Pannofino, Alessandro Tiberi, Caterina Guzzanti, Carolina Crescentini, Pietro Sermonti, Paolo Calabresi, Ninni Bruschetta, Corrado Guzzanti e tanti altri ancora. Proprio Paolo Calabresi a Fanpage.it ha confermato il desiderio di poter girare Boris 4, pur ammettendo l'esistenza di alcune criticità: "Mai dire mai, ma quelle difficoltà che avevano impedito la produzione di un'altra stagione quando Mattia Torre era ancora vivo, oggi rendono improbabile la fattibilità della cosa. È una mia sensazione".