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Il ritorno su Rai3 fa bene a Fabio Fazio, Che Tempo Che Fa cresce e si allontana dalle polemiche

Il programma di Fazio cresce con l’approdo su Rai3, dove tutto ebbe inizio. Al di là degli ascolti, però, pare chiaro che il ritorno sulla terza rete mette simbolicamente fine a un triennio di polemiche sul programma, che dopo la promozione su Rai1 era stato costretto al passaggio punitivo su Rai2. Quello atuale è il posto giusto?
A cura di Andrea Parrella
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Con questa stagione Fabio Fazio è "tornato a casa". Che Tempo Che Fa, dopo tre anni di migrazioni tra Rai1 e Rai2, è tornato in onda su Rai3 e la cosa pare aver giovato al programma che più di qualunque altro è stato oggetto di polemiche negli ultimi anni, visto il bombardamento politico a tappeto piovuto sulla trasmissione di Fazio.

Gli ascolti di Che Tempo Che Fa su Rai3

Il programma, che nella scorsa stagione non avevamo faticato ad elogiare per la capacità di offrire un importante servizio al pubblico durante il periodo del lockdown, è approdato su Rai3 da sole due settimane e ogni tipo di analisi degli ascolti sarebbe prematura. I numeri però sono numeri anche se sono marginali e la trasmissione condotta da Fazio in queste prime due puntate ha portato a casa risultati superiori a quelli del debutto dello scorso anno nel "purgatorio" di Rai2. Se nel 2019 le prime due puntate si erano attestate su uno share medio che oscillava tra l'8,2% e il 7,3%, le prime due puntate della nuova stagione su Rai3 hanno registrato una crescita di oltre un punto percentuale nel segmento principale del programma, prima con il 9,2% al debutto, poi il 9,7% per la seconda puntata.

Lontano dalle polemiche

Ma i numeri, appunto, non sono tutto e la lettura parziale dei punti percentuali interessa molto più agli addetti ai lavori che al pubblico. In linea con questa crescita c'è anche la percezione che il programma di Fazio possa trovare nella ricollocazione su Rai3 una copertura protettiva, un porto sicuro in cui non sia più oggetto di polemiche e dibattiti che esulano dal semplice discorso televisivo. La via crucis degli ultimi anni, prima con il passaggio su Rai1, poi con lo spostamento "punitivo" su Rai2 con tanto di riduzione del compenso, ha esposto la trasmissione per varie ragioni, dai costi del programma all'orientamento politico. Discussioni dimenticabili, soprattutto perché hanno coinvolto capi di partito ed esponenti di governo vari, che forse con il ritorno alla terza rete, oggi diretta da Franco Di Mare, possono essere definitivamente riportate a una situazione di normalità.

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