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Il Collegio 5

Il Collegio 3, Elia Gumiero: “Mi sono iscritto senza aver mai visto il programma”

Prosegue la rubrica “la stessa intervista a tutti i ragazzi de Il Collegio” ed è la volta di Elia Gumiero, veneto, età 14 anni. Uno degli studenti più giovani del Collegio, ma anche uno dei più impegnati e informati rispetto ad attualità e politica (è stato eletto sindaco “junior” della sua città. A Fanpage.it confessa che al momento non ha alcuna intenzione di rimanere nel mondo dello spettacolo.
A cura di Andrea Parrella
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Una delle rivelazioni di questa stagione televisiva è "Il Collegio 3", il factual-reality di Rai2 giunto alla sua terza edizione. Dopo le prime due stagioni di rodaggio, il programma sembra essere riuscito ad infrangere gli argini del suo pubblico di riferimento. Il Realizzato da Rai2 in collaborazione con Magnolia – Banijay Group, "Il Collegio" ha il merito di aver riavvicinato alla Tv un pubblico giovane tradizionalmente lontano dalle reti generaliste.

La chiave vera del programma è il cast di studenti teletrasportati in un collegio del 1968. Per capirli meglio non potevamo fare altro che provare a scoprire qualcosa in più su di loro. Per questo, abbiamo inviato le stesse domande a tutti i ragazzi del Collegio, nel tentativo di approfondire la loro esperienza e comprendere chi siano fuori dalle mura dell'istituto, quale sia il loro rapporto con la scuola di ieri e di oggi, cosa guardino in televisione (ammesso che la guardino).

Chi è Elia Gumiero

Elia Libero Gumiero, che ha 14 anni e vive a Campolongo Maggiore in provincia di Venezia. Tra i più giovani partecipanti al reality, è uno dei pochi ad avere meno di 15 anni, ha dimostrato subito una grande maturità, viste le sue passioni per la finanza, l'attualità e la politica (nel 2018 è stato eletto sindaco junior di Campolongo. Iperattivo, pratica tantissimi sport e non riesce mai a star fermo senza far, ci racconta di avere una grande passione per il pianoforte, che lo ha portato ad affezionarsi molto all'insegnante di musica del Collegio, come lui stesso ci ha confermato. Non ce ne sarebbe stato bisogno, ma è giusto precisare che per questa intervista nessuna risposta è stata maltrattata, filtrata o ritoccata, perché la scrittura racconta di una persona molto più di quanto riesca a fare una foto su Instagram.

Raccontaci la cosa che più ti ha sconvolto/a della scuola del passato e quella che ti piacerebbe ritrovare nella scuola di oggi.

Una delle cose della scuola del passato che non mi sarei mai aspettato è la tipologia di cibo che veniva offerto durante i pasti, tanto che qualche parente mi ha detto che là dentro mangiavamo di lusso rispetto a quando loro erano in collegio, quindi non oso immaginare cosa si mangiava nel vero '68.

Con chi hai legato di più in Collegio? E chi, invece, non ti andava proprio a genio?

All'interno del collegio era praticamente la Svizzera, non ho legato in particolare con nessuno, ma non ho neanche avuto grandi antipatie. Andavo abbastanza d'accordo con Gabriele, Nicole e William. Con Matias magari ogni tanto non andavo d'accordo, ma sotto sotto eravamo grandi amici.

Prova scritta di sintesi: dicci chi sei utilizzando non più di 80 parole (puoi anche sforare, ma senza esagerare).

Potrei definirmi come un ragazzo un po' fuori dal comune, ma allo stesso tempo che riesce sempre ad andare d'accordo con tutti, in un modo o nell'altro. Odio non avere niente da fare, tanto che faccio mille attività diverse: scuola, pattinaggio, scout, palestra ed altro che molto probabilmente non ricordo. Un mio difetto è la testardaggine: se uno mi dice di fare qualcosa e decido di non farla, fidatevi che non la faccio. Inoltre adoro complicarmi la vita, pentendomene successivamente.

Il programma vi sta dando grande popolarità, avete migliaia di follower su Instagram. Pensi a un futuro nel mondo dello spettacolo o vuoi fare altro da grande?

La strada che ho davanti è buia, potrebbe come non potrebbe essere. Al momento penso però che non entrerò nel mondo dello spettacolo

Qual è il commento più bello che hai letto su di te in queste settimane? Pensi che il pubblico abbia capito chi sei?

Se non ricordo male, avevo letto un commento di complimenti per una canzone che avevo suonato con il pianoforte all'interno del collegio che ho apprezzato veramente. Tutto sommato sono soddisfatto di quello che la gente pensa al momento di me, spero che in futuro la gente che mi segue attualmente mantenga la stessa idea.

Avevi mai visto Il Collegio prima di far parte del programma?

Sinceramente no, durante la primavera dell'anno scorso avevo visto 5 minuti di qualche scena e dopo mezz'ora avevo fatto l'iscrizione per il programma, infatti sono un grande ignorante quando si tratta di parlare delle scorse edizioni.

Guardi molta o poca televisione? Quali programmi ti piacciono?

Guardo pochissima televisione, l'unico momento della giornata in cui la televisione è accesa è durante la cena o durante i telegiornali.

Che idea ti sei fatto dei professori? Chi era il tuo preferito?

Alcuni professori erano molto interessanti, come il Prof Maggi o il Prof Carnevale, altri erano da sopportare, ogni volta mi addormentavo durante le lezioni di matematica ad esempio. La prof che preferisco in assoluto è quella di musica, dato che ci accomunava la passione per il piano; inoltre conosceva perfettamente le mie zone dove tutt'ora vivo, quindi era una Prof d'adorare.

Molti dall'esterno si chiedono quanto fossero naturali i vostri comportamenti. Pensi che le telecamere ti abbiano condizionato/a?

Riguardo gli altri non saprei, forse qualcuno sì, è stato molto condizionato dalle telecamere. Tutto sommato penso di essere stato abbastanza me stesso, mantenendo le mie idee ed i miei comportamenti.

Alla fine cosa ti resta di questo 1968?

Prima di tutto l'esperienza, poi nuovi amici che definire fantastici è poco, e poi forse qualche segno di maturazione.

Ultima, senza spoiler: il momento più difficile e il tuo ricordo più bello di questa esperienza in Collegio.

Momenti di particolare difficoltà non penso di averne avuti: fortunatamente sono riuscito ad ambientarmi fin da subito, il momento o periodo più bello forse i giorni in cui mi sono sentito con Noemi, anche se il lasso di tempo era molto breve, perché grazie a quei momenti anche se praticamente insignificanti, mi hanno trasformato in una persona di sicuro più estroversa e sicura di sè.

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