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Il Collegio 5

Il collegio 3, Alice De Bortoli: “Del 1968 mi resta la rivoluzione, perché noi siamo rivoluzione”

Per la rubrica “la stessa intervista a tutti i ragazzi de Il Collegio 3”, abbiamo fatto alcune domande a Alice De Bortoli, allieva del programma in onda su Rai2 che catapulta 20 studenti in un collegio del 1968. Nata a Casale di Sile (Treviso), età 15 anni, Alice era un’autorità su Instagram ancor prima di entrare nel programma. Fa già la modella, è appassionata di danza e interessata al mondo della televisione, ma confessa di tenere molto alla scuola e allo studio.
A cura di Andrea Parrella
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Alice De Bortoli, 15 anni, studentessa de "Il Collegio 3"
Alice De Bortoli, 15 anni, studentessa de "Il Collegio 3"
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Una delle rivelazioni di questa stagione televisiva è "Il Collegio 3″, il factual-reality di Rai2 giunto alla sua terza edizione. Dopo le prime due stagioni di rodaggio, il programma sembra essere riuscito ad infrangere gli argini del suo pubblico di riferimento. Il Realizzato da Rai2 in collaborazione con Magnolia – Banijay Group, "Il Collegio" ha il merito di aver riavvicinato alla Tv un pubblico giovane tradizionalmente lontano dalle reti generaliste.

La chiave vera del programma è naturalmente il cast di allievi dell'istituto catapultati in un collegio del 1968. Per capirli meglio non potevamo fare altro che provare a scoprire qualcosa in più su di loro. Per questo, abbiamo inviato le stesse domande a tutti i ragazzi del Collegio, nel tentativo di approfondire la loro esperienza e comprendere chi siano fuori dalle mura dell'istituto, quale sia il loro rapporto con la scuola di ieri e di oggi, cosa guardino in televisione (ammesso che la guardino).

Chi è Alice De Bortoli

Alice De Bortoli ha 15 anni, è entrata a programma già iniziato ed è stata accolta da alcune ragazze che hanno detto di conoscerla già, perché la seguivano sui social. E in effetti Alice aveva già enorme popolarità prima di entrare a far parte del programma. Riassumendola in poche parole è una modella, ha realizzato diversi shooting fotografici ma è anche appassionata di danza. Sin dal suo ingresso in Collegio ha dimostrato grande voglia di apprendere e una certa intraprendenza. Non ce ne sarebbe stato bisogno, ma è giusto precisare che per questa intervista nessuna risposta è stata maltrattata, filtrata o ritoccata, perché la scrittura racconta di una persona molto più di quanto riesca a fare una foto su Instagram.

Alice, raccontaci la cosa che più ti ha sconvolto/a della scuola del passato e quella che ti piacerebbe ritrovare nella scuola di oggi.

Uno dei principi della scuola del passato che più mi ha spiazzata è la severità da parte degli insegnanti, i quali danno addirittura a noi ragazzi del “LEI” e la poca comprensione dovuta alle regole molto rigide, il fatto di doversi mettere in postazioni predefinite, in fila indiana (in ordine di altezza) e di adottare una disposizione particolare per l’arrivo del preside e il discorso di inizio settimana. Ma ciò che mi ha turbato maggiormente è la lista “dal più bravo al meno bravo”. Ciò che mi piacerebbe ritrovare nella scuola di oggi è il metodo di insegnamento, perché seppure molto severi, i professori sono molto bravi ad insegnare: non solo la loro materia, ma concedono anche nozioni di vita molto importanti.

Con chi hai legato di più in Collegio? E chi, invece, non ti andava proprio a genio?

Io sono una persona molto solare e socievole, ma soprattutto non mi faccio pregiudizi infatti, come si può notare, ho cercato di legare con tutti, trovando dei punti d’incontro, pure con chi mi parlava alle spalle. 

Prova scritta di sintesi: dicci chi sei utilizzando non più di 80 parole (puoi anche sforare, ma senza esagerare).

Sono Alice De Bortoli, ho quasi 16 anni, vivo in provincia di Treviso e frequento il Liceo Scienze Umane con indirizzo Economico Sociale. Sono una persona davvero solare ed estroversa, cerco sempre una scusa per sorridere ma, allo stesso tempo sono molto emotiva e sensibile. Credo nella sincerità e nell’onestà. Sono dinamica e non so mai stare ferma. Ma anche molto permalosa e in alcuni casi un po’ timida e riflessiva, dipende dalle situazioni e dalle persone che mi trovo davanti. Non ho paura di andare controcorrente e mi piace dire sempre la mia opinione.

Il programma vi sta dando grande popolarità, avete migliaia di follower su Instagram. Pensi a un futuro nel mondo dello spettacolo o vuoi fare altro da grande?

Avevo una certa popolarità anche prima di entrare al collegio ma il programma mi ha dato una spinta non da poco, devo ammettere. La mia, onestamente, era una sfida con me stessa: per imparare e capire sulla mia pelle come si viveva nel collegio e penso si possa capire dalle puntate! Ma, allo stesso tempo, sono anche molto felice della popolarità che ha suscitato nel mio profilo: condividere i miei pensieri, i miei outfit e parlare con tutte le persone che mi seguono mi rende molto felice! Ammetto che mi piace molto il mondo della moda e della televisione ma tengo anche molto allo studio.

Qual è il commento più bello che hai letto su di te in queste settimane? Pensi che il pubblico abbia capito chi sei?

Il commento più bello fino ad ora è stato: “si vede che sei andata al Collegio per vivere una nuova esperienza e tranquilla… tutte quelle che ti hanno sparlato dietro l’hanno fatto per invidia.” Io mi sono dimostrata per quella che sono e, onestamente, mi sento capita dal pubblico.

Avevi mai visto Il Collegio prima di far parte del programma?

Non ero una fan sfegatata, ma mi piaceva tanto il tipo di programma e ho guardato qualche puntata.

Guardi molta o poca televisione? Quali programmi ti piacciono?

In generale guardo poco la televisione.

Che idea ti sei fatta dei professori? Chi era il tuo preferito?

I professori, seppur molto severi, mi piacevano tanto. Il mio preferito era il professor Maggi, sarà perché ho un amore incondizionato nei confronti della lingua italiana, ma il suo modo di insegnare mi piaceva tanto…
ma non è da meno il professor Carnevale, che ci ha permesso di essere noi stessi.

Molti dall'esterno si chiedono quanto fossero naturali i vostri comportamenti. Pensi che le telecamere ti abbiano condizionata?

Assolutamente no, sono stata me stessa al 100%, senza fare scenate o gridare e strillare solo per farmi notare dalle telecamere.

Alla fine cosa ti resta di questo 1968?

I rapporti umani, il parlare liberamente tutti i giorni con i miei coetanei, senza l’uso del cellulare. La disciplina, il poter dire la mia e LA RIVOLUZIONE. Perché NOI siamo RIVOLUZIONE.

Ultima, senza spoiler: il momento più difficile e il tuo ricordo più bello di questa esperienza in Collegio.

Il momento più difficile è stato l’entrata… il gruppo era già formato e non sono stata accolta molto bene, in particolare dalle ragazze. Il ricordo più bello è stata l’autogestione e i bei momenti passati con i miei amici, che non dimenticherò MAI.

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