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Gaffe a L’Eredità: “Cavour e la frase del 1869”, ma il conte era già morto da 8 anni

Gaffe a L’Eredità durante la puntata andata in onda il 25 dicembre. Flavio Insinna chiede ai concorrenti quale frase scrisse Camillo Benso, conte di Cavour, “nel 1869” per annunciare l’ingresso di Garibaldi a Napoli. Ma la frase “I maccheroni sono cotti e noi li mangeremo” risale al settembre del 1860. Nel 1869, Cavour era già morto.
A cura di Stefania Rocco
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Gaffe a L’Eredità durante la puntata andata in onda il 25 dicembre. Il conduttore Flavio Insinna chiede ai concorrenti quale fosse stata la frase scritta in un telegramma da Camillo Benso, Conte di Cavour, per annunciare l’ingresso di Garibaldi a Napoli. Il testo della domanda rivolta ai concorrenti recita: “Nel 1869, con quale frase Cavour avvertì l’ambasciatore piemontese che Garibaldi era entrato a Napoli?”. Evidente l’errore temporale contenuto nel testo: nel 1869 Cavour era già morto da 8 anni.

“I maccheroni sono cotti e noi li mangeremo”

Data a parte, la domanda posta da L’Eredità ai concorrenti è corretta. Camillo Benso, conte di Cavour, mandò un telegramma all’ambasciatore piemontese in Francia il 7 settembre 1860, annunciando l’arrivo di Giuseppe Garibaldi a Napoli. “I maccheroni sono cotti, e noi li mangeremo”, recitava il testo. Quella commessa dal noto quiz di Rai1 condotta da Insinna è quindi una gaffe temporale. L’errore è contenuto nella prima parte della domanda, quando si fa riferimento al 1869. Cavour morì il 6 giugno 1861, quasi un anno dopo il telegramma al quale si fa riferimento nella domanda.

L’errore segnalato sui social

A segnalare la gaffe sono stati gli spettatori de L’Eredità attraverso i social. Numerosi sono coloro che hanno fatto notare che Cavour, nel 1869, era già morto da 8 anni e che quindi c’era stato un errore nella formulazione della domanda. Ma i quiz non sono nuovi a gaffe di questo tipo. Nel corso della storia de L’eredità, in particolare, le gaffe sono state numerose, alcune delle quali clamorose, altre giocate sul filo del doppio senso. Divertente, ad esempio, quella del “patchouli”, quando il concorrente Cristiano Panebianco non riuscì a indovinare il nome della nota essenza aromatica, pur avendo provato invano a pronunciarne il nome. Celebre anche quella sulle “zoccole” e i tacchi alti, altro momento diventato virale sui social.

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