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Franca Leosini finisce sull’enciclopedia Treccani: “leosiner” è una nuova voce, la vittoria dei fan

Trionfo per Storie Maledette e per la sua carismatica conduttrice, ma soprattutto per i fan scatenati che a ogni puntata commentano il programma di Rai3 su Twitter: il neologismo “leosiner” è diventato una nuova voce della più prestigiosa enciclopedia in lingua italiana. C’è speranza anche per i “chihavisters”?
A cura di Valeria Morini
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Chi frequenta Twitter conosce bene i "leosiner": sono una vera e propria community, fan di Franca Leosini e di "Storie maledette" che commentano le puntate del programma dedicato a casi di cronaca nera e idolatrano lo stile forbito e carismatico della conduttrice. Ebbene, per loro è un momento di grande trionfo: "leosiner" è infatti una nuova voce all'interno dell'Enciclopedia Treccani.

La gioia di Storie Maledette

È proprio il programma di Rai3 "Storie maledette" (in onda dal 1994), ad annunciare dai suoi profili social l'inserimento del curioso neologismo all'interno della più prestigiosa enciclopedia in lingua italiana, edita a cura dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana dal 1925: "Grazie a tutti voi che ci sostenete sempre con entusiasmo". "I grandi amori si annunziano in un modo solo", si legge sul Twitter della Treccani, "con la coniazione spontanea di un neologismo, che a un certo punto si diffonde tanto da colpire l'attenzione dei linguisti". C'è speranza anche per i "chilavisters", i fan di "Chi l'ha visto"?

Leosiner sulla Treccani

Questa la voce pubblicata sull'enciclopedia: "leosiner s. m. e f. (al pl. anche nella forma pseudoinglese in -s). (scherz.) Chi sostiene con entusiasmo la giornalista Franca Leosini. ♦ Da 22 anni conduce su RaiTre la trasmissione da lei ideata, "Storie maledette", raccontando le vicende di cronaca più nere d'Italia; prima, c'è stato "Ombre sul giallo", che nonostante il nome più rassicurante cercava di fare chiarezza su fatti di sangue; da sempre, Franca Leosini, premiatissima giornalista napoletana, classe 1949, un passato dedicato alle inchieste su "L'Espresso" e come direttrice del mensile femminile "Cosmopolitan", è un'icona: da quando è stata invitata a Muccassassina nel 2013, una delle serate gay, lesbica e trans più conosciute d'Italia, è anche un'icona del mondo omosessuale. Le sue agguerrite battaglie dialettiche con gli intervistati diventano dei meme che infrangono a suon di click i social network, la sua mimica facciale viene trasformata in gif, di lei si fanno parodie (sempre con infinito rispetto) e i suoi fan sono legioni che hanno uno specifico nome: i Leosiners. (Repubblica.it, 4 febbraio 2016, Spettacoli) • È difficile creare un’identikit del leosiner medio, quello che si sa è che la signora Franca la vedono in tantissimi: dai suoi coetanei ai giovanissimi. Ma cosa piace di più? Oltre al suo linguaggio, a leggere i tweet che la riguardano ciò che colpisce è la sua eleganza. Il suo stile (indimenticabili i suoi tailleur e la sua messa in piega) che non passa e rimane sempre ferma nel tempo ma anche la certezza che Franca sarà sempre dalla parte dei diritti e delle donne. (Agnese Rapicetta, Democratica.com, 12 marzo 2018, Focus) • [tit.] L'esercito dei "leosiners" ha invaso la tv. (Corriere della Sera, 24 marzo 2018, Io Donna). Dal nome proprio (Franca) Leosini, con l'aggiunta della terminazione inglese -er (pl. -ers), sul modello dei nomi d'agente (per es. winners, ‘vincitori', da to win ‘vincere'), adoperata anche per designare i fan di personaggi famosi del mondo della spettacolo, della musica, dell'intrattenimento, ecc. (per es. Green Dayers ‘fan del gruppo musicale dei Green Day')".

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