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Miss Italia 2019

Chi è Alessandra Benini, l’archeologa subacquea ospite di Miss Italia 2019

Chi è Alessandra Benini, l’archeologa subacquea di origine toscana ospite a Miss Italia 2019. Classe 1961, ha partecipato alla scoperta della nave greco-arcaica di Gela, in Sicilia, e a quella di Aenaria, l’insediamento romano dell’isola di Ischia. A Fanpage.it ha detto: “Mi fa molto piacere partecipare alla kermesse, ho accolto la notizia con un sorriso sulle labbra: è una occasione da non perdere per parlare die beni culturali”.
A cura di Ida Artiaco
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Alessandra Benini è l'archeologa subacquea ospite di Miss Italia 2019. Di origine toscana, ha vissuto gli anni dell'università a Roma, prima di trasferirsi nei Campi Flegrei, in provincia di Napoli. Classe 1961, nel corso della sua trentennale carriera ha fatto incredibili scoperte, soprattutto a Gela e a Ischia. Ha lavorato con università e soprintendenze, ma oggi è una libera professionista, tra i simboli culturali del nostro Paese. Per il suo esempio di preparazione professionale è salita sul palco di Miss Italia 2019, in onda su Rai 1. "Quando mi hanno detto della mia partecipazione alla kermesse – ha detto Benini a Fanpage.it – mi ha fatto molto piacere. Ho accolto la notizia con un sorriso sulle labbra. È buffo che il mondo possa ancora stupirsi che una donna svolga attività non prettamente femminili. E poi è una occasione per parlare dei beni culturali, il che non fa mai male".

Alessandra Benini a Miss Italia 2019: "Le mie scoperte da Gela a Ischia"

Alessandra Benini, 58 anni, ha alle spalle una carriera trentennale nell'archeologia subacquea. Tra le donne più impegnate nella scoperta e conservazione del patrimonio culturale italiano, motivo per cui è stata chiamata sul palco di Miss Italia 2019 come esempio di coraggio e preparazione professionale, a lei si devono soprattutto due scoperte. "Il mio primo lavoro  – raccontato Benini a Fanpage.it – più rivelante è stato il recupero della nave greco-arcaica di Gela, in Sicilia, un relitto di circa 2500 anni fa che abbiamo fatto riemergere e studiato. Poi con la Soprintendenza di Caltanissetta è stato deciso di fare il recupero del relitto dell'imbarcazione, tra i più importanti del Mediterraneo, sia per lo stato di conservazione che per alcuni dettagli relativa alla tecnica di costruzione che hanno permesso di aggiungere dei tasselli alle nostre conoscenze sull'architettura navale del mondo antico". Poi è arrivata Ischia: "Ischia è l'ultimo lavoro che sto seguendo da dieci anni – ha concluso -. Siamo riusciti a trovare in fondo al mare l'insediamento romano dell'isola campana, che era famosa soprattutto per il suo periodo greco. Grazie agli scavi subacquei abbiamo individuato il sito di Aenaria, che è l'antico nome di Ischia. La cosa più importante è che questo progetto è partito dal basso, cioè un gruppo di ragazzi del posto, della Marina di Sant'Anna, ha deciso di finanziare di tasca propria questi scavi per la valorizzazione del loro territorio".

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