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Opinioni

Che senso ha avuto la scelta di Lorenzo se sapevamo da giorni chi avrebbe scelto?

Si è appena conclusa la puntata speciale di Uomini e Donne dedicata alla scelta di Lorenzo, che ha scelto Claudia, come sapevano anche i muri. E quindi la domanda resta: che senso ha un programma interamente basato su una scelta di cui si conosce già l’esito?
A cura di Andrea Parrella
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Si è conclusa da pochi minuti la seconda puntata speciale di Uomini e Donne, in onda in prima serata su Canale 5. I postumi della scelta di Lorenzo, chiamato a decidere tra Claudia e Giulia, si fanno ancora sentire, pulsano nelle vene. E c'è chiaramente dell'ironia a fare da sfondo a quest'ultima frase. Perché avremmo voluto provarle davvero delle emozioni, ma la cosa è stata del tutto impossibile. Se proseguirete la lettura scoprirete perché (ALERT SPOILER)

Il programma televisivo costola della classica edizione pomeridiana di Uomini e Donne si chiama proprio così: la scelta. Si dà per scontato che sia quindi interamente incentrato sull'idea di sollecitare la tensione del pubblico da casa, tenerlo sulle spine, indurlo a dibattere su quale sia la persona migliore e più adatta ad affiancare il corteggiato o la corteggiata, o semplicemente parteggiare per l'una o l'altra fazione, con gioia o delusione per risultato. Insomma, l'ignoto come principio basilare se è proprio l'elemento attorno al quale gira l'intero format televisivo.

C'è però un piccolo dettaglio, tutt'altro che irrilevante: che Lorenzo avrebbe scelto Claudia (ora possiamo dirlo senza il rischio linciaggio) era cosa praticamente nota a tutti, comprese le mattonelle della spa in cui Lorenzo ha scambiato appassionati baci con Giulia. Da giorni l'esito della scelta era stato spifferato da fonti ufficiose, a quanto sembra molto vicine al programma di Maria De Filippi. Le stesse fonti che sostanzialmente fanno da cassa di risonanza a tutte le notizie di Uomini e Donne che non dovrebbero uscire dagli studi prima della messa in onda delle puntate.

E che alla fine escono, con una precisione quasi svizzera.

Al di là delle talpe più o meno veicolate dalla produzione stessa di Uomini e Donne – che comunque non può essere completamente all'oscuro di tutto questo – torna utile porre qui una domanda retorica che era stata già stimolata da un'altra trasmissione dell'universo defilippiano, Amici, prima che tornasse in onda in diretta dalla scorsa stagione: che senso può mai avere un programma Tv basato interamente sull'esito finale (può essere una scelta, o l'eliminazione di un concorrente dalla gara) se quell'esito lo si conosce già? Cosa può esserci di stimolante in una cosa del genere?

La domanda ovviamente prescinde dalla puntata specifica della scelta di Lorenzo, il discorso vale per ogni saga del programma televisivo ideato da Maria De Filippi. Ora, qualcuno potrà avanzare l'obiezione per cui questa cosa equivalga al fenomeno dello spoiler, che di per sé non giustifica il non vedere una serie televisiva o un film solo perché se ne conosce già il finale. Sì, il viaggio conta più dell'arrivo, il racconto più del finale. Ma stiamo parlando di Uomini e Donne che, senza alcuna spocchia intellettuale o puzza sotto al naso resta uno show finalizzato a far accoppiare persone che potrebbero tranquillamente decidere di lasciarsi il giorno dopo la fine di un corteggiamento lungo mesi.

Se al cornetto della più nota marca di gelati italiana togli quel pezzo di cioccolato in fondo al cono, perde il suo senso di esistere. Ha senso di esistere Uomini e Donne se, nel vederlo, sappiamo già come va a finire? Lancio qui una petizione che firmerò certamente da solo, riuscendo al massimo a convincere qualche parente a pagamento: vogliamo Uomini e Donne in diretta. Chi ci sta?

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare la realtà che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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