Da anni assistiamo a una mutazione del Grande Fratello Vip che è sempre più un programma alimentato da storie esterne, laterali, vicende di gossip che si sviluppano altrove e non nella casa, molto spesso in altri programmi televisivi. È un meccanismo che non riguarda solo l'edizione italiana del format, naturalmente, ma che la connota in modo particolare soprattutto da quando è Alfonso Signorini a tenere le redini del programma, visto che il conduttore è anche direttore di una delle riviste di gossip e cronaca rosa più note d'Italia ed ha quindi in dotazione mezzi e strumenti per attuare questa strategia al meglio.
La "lite" Bruganelli-Volpe scritta a tavolino?
Nell'edizione corrente si è aggiunto un tassello ulteriore, con l'inclusione delle opinioniste Sonia Bruganelli e Adriana Volpe nella costruzione del programma quando il programma non va in onda. Ne è un chiaro esempio quello che è accaduto nei giorni scorsi con la lite a distanza, a mezzo social, tra le due. Tutto è partito da una semplice foto pubblicata da Sonia Bruganelli insieme a Giancarlo Magalli, acerrimo nemico di Adriana Volpe per ragioni che non vanno nemmeno spiegate, tanto è nota la loro diatriba, generando un chiacchiericcio attorno alla stessa foto e la reazione proprio di Adriana Volpe. Un botta e risposta che è stato per diverse ore al centro delle cronache televisive, con un unico quesito a fare da sfondo alla questione: è una lite scritta a tavolino?
Domanda più che legittima a fronte di quanto accaduto nel corso della quinta puntata del reality condotto da Alfonso Signorini, con un capitolo interamente dedicato alle due opinioniste, che hanno dato vita a un confronto in cui hanno ammesso di non essere amiche. Tutto lecito, se non fosse per il fatto che Volpe e Bruganelli non fanno parte del gioco, non sono in casa, né accostabili ai concorrenti se non per i loro interventi sporadici di commento.
Il Grande Fratello e l'esempio della pandemia
La colpa non è di Bruganelli e Volpe, naturalmente, ma quello che fa riflettere è l'impoverimento progressivo e inesorabile di un programma che fatica da anni a trovare una forma di indipendenza dall'esterno. Questo reality ha fatto la sua fortuna sull'idea di separazione dall'esterno, barriere non solo materiali, affascinanti perché contrapposte ad un mondo che è sempre più interconnesso, in cui isolarsi è complicato. La pandemia è stata una sorta di lezione, ha dato una scossa al reality proprio perché ha prodotto il paradosso unico di un gruppo di persone ignare, per alcuni giorni, di qualcosa che stava sconvolgendo il pianeta.
Da tempo, però, il GF Vip va in una direzione opposta, aggrappandosi alla scelta di rendersi permeabile alle storie esterne. Scelta legittima fino a che garantisce ascolti (di sopravvivenza) ma che indebolisce il programma, lo rende vulnerabile. Al di là dell'eterno discorso su chi si possa ritenere abbastanza vip da essere inserito nel cast, è così difficile immaginare un ritorno alle origini del Grande Fratello in cui la casa sia completamente isolata dal mondo?