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Agcom sanziona Fuori dal coro per le parole di Vittorio Feltri contro meridionali: “Violazione”

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni avvia un procedimento sanzionatorio con l’accusa di hatespeech nei confronti della trasmissione di Mario Giordano, in merito all’intervista a Vittorio Feltri che ha parlato di “meridionali inferiori”: “Sono stati espressi giudizi sommari e ingiustificati volti a riproporre stereotipi”.
A cura di Valeria Morini
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Il contestatissimo intervento di Vittorio Feltri all'interno della trasmissione di Mario Giordano “Fuori dal coro”, nel corso del quale il giornalista a parlato di "meridionali inferiori", ha scatenato la reazione dell'Agcom, che ha avviato un procedimento sanzionatorio con l’accusa di hatespeech. Come si legge nel comunicato stampa inviato dall'ente, "Il consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha rilevato, a seguito del monitoraggio degli uffici relativo alla trasmissione ‘Fuori dal coro’, alcuni elementi critici nella puntata andata in onda su Rete4 il 21 aprile 2020. Il Consiglio ha ritenuto che specifici passaggi, nelle modalità di conduzione dell’intervista al direttore di un quotidiano nazionale, costituiscano una violazione dei principi e degli obblighi del Regolamento di contrasto all’hate speech”.

Perché Vittorio Feltri e Fuori dal coro hanno violato le regole

All'interno della ormai famigerata intervista di Feltri  nel programma Mediaset, sempre secondo l'Agcom, “sono stati espressi giudizi sommari e ingiustificati volti a riproporre stereotipi relativi alla provenienza territoriale dei cittadini italiani". Pertanto, "il comportamento del conduttore, ad avviso dell’Autorità, non ha assicurato il rispetto dei principi e delle disposizioni cui devono adeguarsi i fornitori di servizi media audiovisivi e radiofonici soggetti alla giurisdizione italiana nei programmi di informazione e intrattenimento, per assicurare il rispetto della dignità umana e il principio di non discriminazione e contrasto alle espressioni di odio”. Continua così il comunicato dell'Autorità:

Le violazioni riscontrate, peraltro oggetto di una comunicazione anche da parte del consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, nel rispetto della separazione di responsabilità e di funzioni, sono state valutate dall’Autorità particolarmente gravi, anche in ragione della circostanza che gli episodi di ripetuta discriminazione e valutazione stereotipata nei confronti di gruppi di cittadini sono avvenuti nell’ambito di un dialogo tra due giornalisti tenuti, per altro verso, al rispetto delle norme e attribuzioni dell’Ordine. In conclusione, in considerazione della circostanza che la trasmissione è già stata oggetto di accertamento della violazione del Regolamento nel mese di marzo per infrazioni contestate già nel luglio 2019, e che in quella sede si è convenuto sulla necessità di continuare a monitorarne l’andamento, l’Autorità ha giudicato la violazione sistematica e particolarmente grave e ha avviato pertanto nei confronti della società Rti un procedimento sanzionatorio ai senti dell'art. 7 comma 2 del regolamento.

La precedente infrazione del programma

Il precedente cui la nota fa riferimento risale all'11 marzo, quando l'Agcom riscontrò un'altra violazione del Regolamento in materia di rispetto della dignità umana e del principio di non discriminazione in merito ad alcune puntate del 2019, ravvisando "nei contenuti, nell’uso di elementi grafici e nelle modalità di conduzione sui temi dell’immigrazione comunque riferibili a soggetti a rischio di discriminazione, la diffusione di informazioni imprecise, sommarie, fuorvianti e tendenziose", con il rischio di diffondere "rappresentazioni strumentali, stereotipate e potenzialmente incoraggianti fenomeni di discriminazione e di intolleranza".

Il caso di Vittorio Feltri

Le parole di Feltri non sono costate soltanto la punizione dell'Agcom contro il programma, ma anche una pubblica condanna arrivata da più parti. Persino da Matteo Salvini, che ha bollato duramente la frase discriminatoria, mentre sono arrivate le denunce da Sandro Ruotolo e Maurizio De Giovanni. Unanimi le critiche anche dal mondo dello spettacolo, come nel caso di Al Bano. C'è chi non punta il dito solo contro il giornalista ma, come ha fatto la stessa Autorità delle comunicazioni, individua il problema nella trasmissione di Giordano e in quest'ultimo, fortemente criticato dal manager delle star Lucio Presta: "Sorrisi complici con Feltri, anche lui è un inguardabile. Nessuno delle persone con le quali collaboro andranno in quel programma".

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