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Vanessa Incontrada confessa: “Ecco perchè ho lasciato Zelig”

Vanessa Incontrada svela finalmente i retroscena dell’addio a Zelig. La gravidanza, la maternità, i chili di troppo e il rapporto con le colleghe. Tutto questo e molto altro ancora nell’intervista rilasciata a Vanity Fair.
A cura di Alessia Mancini
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Vanessa su Vanity Fair

Vanessa Incontrada torna a parlare di Zelig e affida le sue parole al settimanale di gossip Vanity Fair. La presentatrice svela i retroscena che si nascondono dietro l'addio. Il quadro che viene tratteggiato dalle sue dichiarazioni lascia i telespettatori piuttosto interdetti. Vanessa non lesina indiscrezioni e sembra essere finalmente un fiume in piena. Dopo aver condotto il programma per sei anni consecutivi, la Incontrada decide di mettere fine alla collaborazione con Claudio Bisio, lasciando il suo posto alla vulcanica Paola Cortellesi. Il motivo? Qualcosa si era spezzato nel rapporto con le sue colleghe:

È successo una domenica. Dovevo andare a Milano a fare le prove e, per la prima volta, la cosa mi pesava da morire. Lavorare, anche quattordici ore di fila, non era mai stato un problema per me. Eppure quel giorno avrei pagato qualunque cifra pur di non andare. Si era rotto qualcosa con le persone con cui lavoravo. L’ambiente è sempre stato maschile – ci lavorano cento uomini e forse una quindicina di donne – e maschilista. Ma la cosa più triste è che proprio delle donne ho un brutto ricordo.

Bisio e Vanessa si baciano

Un distacco amaro per Vanessa che ha dovuto affrontare la sofferenza per essere stata costretta a lasciare Zelig. I problemi erano numerosi e soprattutto il suo peso le impediva di vivere al meglio il suo ruolo di mamma e di presentatrice televisiva. Dopo mesi di silenzio, la conduttrice apre il vaso di Pandora. L'emozione è palpabile, le lacrime ormai scendono libere e la notizia di Vanessa Incontrata ingrassata non genera più tutto quello sconcerto:

A parte tre o quattro di loro, tra cui la sarta e la mia vocal coach, non hanno mostrato alcuna solidarietà nei miei confronti quando sono diventata mamma. Già durante la gravidanza, mentre tutti mi attaccavano per il peso, non una che mi abbia detto: mi spiace. E poi, quando è nato Isal, le cose sono persino peggiorate. Non c’era la minima comprensione se dicevo che la domenica non potevo andare alle prove, o se arrivavo alle 5 e non alle 4 perché il bambino aveva 38 di febbre. Neanche fossi andata con le amiche a prendere l’aperitivo. Il tempo per mandarmi un messaggio con scritto “Convocazione alle due” ce l’avevano sempre, ma quello per scrivermi “Come sta il bimbo?” in due anni non l’hanno mai trovato.

Essere una mamma in carriera è un'impresa eroica ma diventa quasi impossibile da sostenere quando non si possiede la comprensione dei propri colleghi o almeno così è stato per Vanessa. I suoi giorni alla conduzione di Zelig trascorrevano all'insegna dei sensi di colpa. Lei, una neo mamma, era costretta a separarsi dal suo piccolo angelo e non è riuscita a superare il distacco. L'amore per la sua creatura era troppo forte:

Bisio e la Incontrada

Vivere con eterni sensi di colpa, soffrire come un cane. Ma era il mio lavoro, che avrei dovuto fare? Tutte le settimane da Follonica a Milano, 400 chilometri di andata e 400 di ritorno. A Zelig mi dicevano: “Se è troppo lontano, rimani qui”. Ma che cosa vuol dire rimani qui se ho il bambino là? Avete dei figli, voi? Allora il mio atteggiamento nei loro confronti è diventato di indifferenza. Ma il dolore è rimasto e me lo porterò sempre dentro, a quarant’anni e anche a cinquanta. Per questo me ne sono andata. Con Zelig è finita quando sono diventata mamma.

Fortunatamente il rapporto con Claudio Bisio è stato tenuto al riparo dalla tempesta. Vanessa, infatti, dichiara di non essersi confidata con lui per timore di condizionarlo. Scelta che, alla fine, si è dimostrata vincente visto che ora le loro famiglie continuano a frequentarsi anche lontano dalle telecamere. La Incontrada, dopo la sofferenza, punta i piedi pronta a rivendicare il suo diritto di essere una mamma. Lavorare sempre, non dimenticandosi mai di dare un occhio alla famiglia che, in fondo, è l'unità di base della nostra società.

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