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“I partigiani hanno fatto più danni della guerra”, polemica per i tweet di Tiziana Rivale

La futura concorrente di “Tale e Quale Show” fa discutere per le posizioni espresse sui social network, dalle parole omofobe a quelle contro la maternità surrogata. Al di là del concetto di libertà d’espressione, si tratta di parole che potrebbero mettere in imbarazzo il programma di Conti e lo stesso servizio pubblico, impegnato in queste settimane a immaginare un codice etico che regoli l’uso dei social da parte dei dipendenti.
A cura di Andrea Parrella
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Da diverse ore si parla molto di Tiziana Rivale, storica vincitrice del Festival di Sanremo 1983 con "Sarà quel che sarà" e futura concorrente di "Tale e Quale Show" (qui il cast ufficiale), con la nuova edizione in partenza il prossimo settembre. Ma la ragione per la quale se ne discute non è riferita ai meriti artistici, quanto all'uso piuttosto singolare che la cantante fa di Twitter e dei social network in generale.

A sollevare la questione è TvBlog, che fa notare una certa vivacità di Tiziana Rivale nel commentare le questioni culturali di maggiore attualità esprimendo pareri al limite del politicamente corretto. Spicca, ad esempio, un tweet sulla notizia di gossip di questi giorni, il matrimonio di Tiziano Ferro, riferito alla volontà dell'artista di avere dei figli. "I figli vengono partoriti dalle donne, da quando è nata la vita sul pianeta", scrive Tiziana Rivale commentando la vicenda, per poi associarla impropriamente ai fatti di Bibbiano, una delle vicende di cronaca più discusse delle ultime settimane.

Non è tutto, perché le posizioni esplicite della cantante riguardano anche altri campi. Di tipo più marcatamente politico se si guarda alle sue parole sui partigiani ("hanno fatto più danni della guerra stessa", scrive commentando un post dell'ANPI), quelle marcatamente omofobe e, più in generale, opinioni che non fanno nulla per nascondere un marcato posizionamento a destra.

Una vicenda spinosa, questa, che dovrebbe certamente portare a una riflessione tra i corridoi di viale Mazzini, in vista della partecipazione di Tiziana Rivale a Tale e Quale Show. Se da una parte c'è l'inviolabilità della libertà d'espressione, è altrettanto vero che in Rai si affronta, in queste settimane più che mai, la questione relativa al monitoraggio da parte dell'azienda della comunicazione che i dipendenti e i volti dell'azienda fanno sui propri profili social. Giorni fa vi parlavamo di come il caso Mazzone abbia indotto il servizio pubblico a riflettere su un codice etico che regoli questo genere di dinamiche.

Per quanto il caso di Tiziana Rivale sia diverso da quello della professionista del Tg2 (che è una dipendente dell'azienda, oltre che una giornalista) e del clamoroso caso di Eleonora Brigliadori, esclusa dal cast di Pechino Express per le sue posizioni antiscientifiche, non si può negare che questa linea di condotta dell'ex vincitrice di Sanremo sia quantomeno in predicato di provocare qualche imbarazzo alla Rai. Verranno presi provvedimenti?

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