Temptation 2020, Antonella Elia: “Colpite le donne senza figli ma perdonare Pietro è segno di forza”
L'ultima puntata di Temptation Island ci ha regalato un momento di grande riflessione e di presa di coscienza, difficile pensare che in un programma di puro intrattenimento si possano ritagliare degli stralci di piena lucidità, ma è quanto è avvenuto nella storia di Antonella Elia e Pietro Delle Piane. Dopo un falò infuocato, nel quale la showgirl ha mantenuto il punto tenendo a distanza il suo compagno e rivendicando il suo diritto ad essere ferita e delusa da quanto lui, più volte, aveva dichiarato sul suo conto, a distanza di un mese il legame tra i due sembrava essersi nuovamente ammorbidito. Ma la dignità, spesso, è più forte del sentimento e ce lo ha insegnato Antonella Elia decidendo di difendere sé stessa e tutte le donne che, di sponda, sono state colpite dai discorsi al quanto maschilisti dell'attore che più volte ha vantato la sua discendenza.
Il discorso di Antonella Elia
"Finché avrò vita io starò con te, ma devi superare questa paura, devi rischiare se non rischi non c'è evoluzione non c'è vita" così aveva concluso Pietro Delle Piane la sua lettera dedicata alla showgirl a distanza di un mese dal loro "addio" all'Is Morus Relais e Antonella Elia traghettata dall'amore aveva deciso di dargli una nuova chance. Ma la volontà non è bastata e dopo dieci giorni da questo nuovo tentativo, la showgirl ha chiesto alla produzione di Temptation di poter chiarire la sua posizione in merito al rapporto con il suo compagno:
Ho rivisto le puntate perché sono passati dei giorni da quando c'è stato il riavvicinamento con Pietro e rivedendo le puntate, purtroppo, mi è tornato a galla tutto il dolore e l'amarezza che avevo provato, purtroppo. Risentendo le parole che ha detto Pietro mi sono trovata ad essere di nuovo molto ferita e molto colpita, colpita nella mia dignità di donna e anche conscia del fatto che non colpisce solo me, ma che colpisce tante persone, tante donne che magari come me non hanno figli. E quindi mi è difficile elaborare e superare. Però sono anche conscia del fatto che una ferita non deve necessariamente portare alla vendetta e alla rottura, io sono certa che le ferite vadano elaborate, e che si possa guarire.Io e lui siamo insieme da un anno e cinque mesi, e Pietro è molto altro di quello che voi avete visto, altrimenti non mi sarei innamorata perdutamente di lui. Ci tengo a precisare che non può essere un programma televisivo di 21 giorni a far conoscere una persona per quello che è nella sua essenza, nella sua profondità, nella sua bellezza. Ci vuole una vita per conoscere sé stessi, ci vuole una vita per conoscere il proprio compagno, la propria compagna e io credo che tutta la vita sia un lungo processo di conoscenza. Purtroppo è chiaro che quello che avete visto e sentito non mi piace, non è bello e non è accettabile, però la vita è la mia e non posso che essere io a decidere se posso o non posso accettare quello che ho sentito. Io deciderò di perdonare Pietro, sarà una decisione solo mia, che io valuterò attentamente e che prenderò quando ne sarò veramente sicura, il perdono non è segno di debolezza, il perdono è un grande segno di forza e spero un giorno di avere la forza di poterlo perdonare. Adesso sicuramente non ho la forza di poterlo perdonare e quindi ho deciso di prendere del tempo per me, di stare da sola.
Le parole in difesa di Pietro
Un discorso lucido che sottende un significato ben preciso: il desiderio di schierarsi a favore non solo della propria dignità, ma anche dell'integrità di un intero genere, quello femminile, che è stato colpito e ferito dalle parole di un uomo, magari pronunciate per rabbia o per vendetta. Ma alla consapevolezza di doversi concedere del tempo per elaborare una ferita così profonda, Antonella Elia affianca anche parole di stima e di affetto per Pietro, di cui è tuttora innamorata:
Io non so se in questo tempo per me rivedrò o non rivedrò Pietro, ma comunque sarà, sarò io che deciderò che fare, perché sarò io che valuterò quanto sarò in grado di perdonare. In questo momento io sono divisa tra il cuore e la ragione, tra perdonare e non perdonare. In questo momento prevale la rabbia e la delusione, prevale l'offesa la dignità ferita e il rendermi conto che in questi discorsi sono state coinvolte molte persone, un genere, un essere, un modo di vivere, un modo di pensare che io comunque difendo e ne vado fiera, con i pregi e con le mie debolezze. Pietro è molto di più di quello che è uscito e che si è visto, è un mondo enorme e meraviglioso Pietro e ci tenga che non venga comunque ferito e additato come un mostro perché non lo è, e non voglio più che si pensi che lui è solo quello che ha fatto vedere. Quello che ha fatto vedere lo ha fatto vedere perché è un bambino, ma comunque prevarrà, come è sempre prevalsa nella mia vita, la forza la dignità e l'amore.