Strane e imprevedibili le storie di certi programmi televisivi. Per esempio Tale e Quale Show, programma condotto da Carlo Conti, immarcescibile presenza del venerdì sera televisivo di Rai1 dal 2012, che con le ultime edizioni e in particolare con quella attualmente in corso sta vivendo una nuova giovinezza. Anzi la prima, verrebbe da dire.
L'era Cirilli
Sì perché Tale e Quale Show, che è ispirato all'identico format spagnolo Mi cara suena, è un esempio della metamorfosi subita dalla televisione generalista in questi ultimi anni, durante i quali il mezzo di comunicazione di massa per eccellenza ha vissuto un rapporto di amore-odio con il suo principale concorrente: internet. Le prime edizioni di Tale e Quale Show appartenevano a un tempo in cui la Tv viaggiava in direzione diametralmente opposta all'onda online dopo il cui passaggio nulla sarebbe rimasto uguale a prima.
Il programma di Conti, in un certo senso simbolo del conservatorismo televisivo, dava l'idea di essere nato già vecchio che trovava sostanza in quella stessa dinamica con cui il programma provava a rivitalizzare personaggi del mondo dello spettacolo rimasti nell'ombra. I casi di Fabrizio Frizzi e Amadeus sono sintomatici di questa logica, due volti che avevano vissuto una fase di popolarità enorme, segnata improvvisamente da un brusco calo per scelte sbagliate o sfortunate, che in Tale e Quale Show trovarono l'occasione per rimettersi in gioco e rilanciarsi.
L'immagine emblematica del controriformismo di Tale e Quale Show è Gabriele Cirilli che imita il cantante coreano PSY, incolpevole istantanea cringe diventata un meme a servizio di quella che una volta ci piaceva chiamare "ironia del web".
La blackface e le cose cha cambiano
Senza scomodare i massimi sistemi, con il passare degli anni la rivoluzione radicale di internet, che minacciava l'esistenza stessa della televisione, è stata sedata e si è trasformata in un movimento dolce, un connubio tra due mezzi che sembrano essersi messi a tavolino per firmare un patto di non belligeranza. Anche i romani accolsero i barbari dopo avere provato a fermare le invasioni.
E anche stavolta è Tale e Quale Show il programma televisivo che meglio di molti altri rappresenta i frutti di questa unione di intenti (su larga scala Sanremo è il modello perfetto). L'edizione 2021, preceduta dalla decisione della Rai sullo stop alla blackface, è un mix perfetto di vecchio e nuovo. C'è la tradizione dell'essere sempre "tale e quale" a se stesso, la presenza di Loretta Goggi e quella di Biagio Izzo, che in un certo senso è il nuovo Cirilli, lo confermano.
Al tempo stesso c'è l'innesto di personaggi come Pierpaolo Pretelli, che dopo la partecipazione al Grande Fratello Vip drena enorme interesse di pubblico e Ciro Priello, membro di quei The Jackal che sono alfieri di quella rivoluzione di cui parlavamo poche righe fa. In un certo senso lo stesso Cristiano Malgioglio è un perfetto trait d'union tra vecchio e nuovo, pur essendo decano del mondo dello spettacolo. Sono inserti fondamentali che nell'atto pratico portano Tale e Quale Show nei trend di Twitter, ma a livello teorico contribuiscono a trascinare il programma in una nuova giovinezza. Anzi, nella sua prima giovinezza.