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Svolta sui diritti tv di Serie A, respinto il reclamo di Mediapro

Il giudice accoglie le istanze di Sky, che aveva presentato ricorso contro il bando pubblicato dall’intermediario spagnolo. La partita dei diritti tv di Serie A per il triennio 2018-2021 resta apertissima e un passaggio fondamentale avverrà il 13 giugno, quando arriveranno le offerte dei vari broadcaster alla Lega di Serie A.
A cura di Andrea Parrella
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Altra svolta determinante per la questione dei diritti tv di Serie A dei prossimi. In queste ore è giunta la decisione con cui il collegio di tre giudici ha confermato l’ordinanza del 9 maggio scorso del giudice Claudio Marangoni, che aveva di fatto annullato il bando di Mediapro, accogliendo le istanze di Sky, che ne aveva contestao l'irregolarità. La decisione non cambia l'indirizzo della Lega Serie A, che una settimana aveva risolto per inadempienza il contratto con Mediapro per la commercializzazione dei diritti tv, pubblicando invece i pacchetti per la commercializzazione dei diritti in forma privata, con un prezzo che è stato fissato a 1,1 miliardi di euro (a stagione).

La Lega avvia commercializzazione privata

Pacchetti che, molti lo sapranno, hanno fatto discutere non poco in questi giorni per le condizioni che li regolano. La Lega di Serie A ha infatti stabilito che nessun broadcaster potrà acquistare tutti e tre i pacchetti, suddivisi per fasce orarie e non per gruppi di squadre. Decisione che rischia di costringere un tifoso alla sottoscrizione di due abbonamenti diversi per poter vedere tutte le partite della massima competizione calcistica nazionale. Pericolo che potrebbe essere scongiurato solo dalla possibilità di accordi commerciali tra le diverse società che acquisiranno i diritti.

Fine di un'era con l'addio a "90esimo Minuto"?

Altro elemento discutibile del regolamento imposto dalla Lega per la vendita dei diritti tv di Serie A è l'impossibilità di trasmettere gli highlights in chiaro (ovvero non a pagamento) prima delle 22. Una decisione che, salvo deroghe dell'ultima ora, decreta la fine di una storica trasmissione Rai come "90esimo Minuto", per decenni il primo contenitore a mandare in onda i momenti salienti dei match per i tanti appassionati di calcio non in condizioni di sottoscrivere un abbonamento con le pay tv. La Rai ha apertamente contestato questa condizione, appoggiata anche da quella parte di opinione pubblica convinta che questo divieto imposto dalla Lega somigli più che altro a un dispetto, visto che le immagini dei gol sono ormai facilmente consultabili sui social, quasi in tempo reale, e dunque lo spazio di "90esimo Minuto" non gode di grande valore commerciale.

Entro mercoledì 13 giugno le aziende dovranno far pervenire le loro offerte alla Lega, dopodiché sapremo dove vedere le partite di Serie A nelle prossime stagioni. La partita è ancora aperta e non è escluso che oltre a Sky, Mediaset, Tim e Perform, partecipino anche gli spagnoli di Mediapro.

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