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Successo di La7 e del tg di Mentana, conferme dal divano di casa mia

Le geometrie convenzionali dell’informazione televisiva nazionale cambiano di fatto. In molte case dove era prassi l’abbinamento sigla del tg1-ore pasti, l’assioma è venuto meno e il tasto sette del telecomando è molto più battuto.
A cura di Andrea Parrella
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Ci sono vari fattori che determinano l'attestazione di un televisivo. Si può trattare del banale dato matematico degli ascolti, il sentir vociferare in strada di un dato prodotto, oppure dell'ingresso nel linguaggio comune di terminologie che fanno riferimento a quel programma. Questo, tuttavia, vale prevalentemente per prodotti di intrattenimento. Ciò che invece fa dell'informazione un trend, è semplicemente la fiducia del telespettatore, senza filtri e preconcetti e soprattutto tramite l'uso di uno tra i pochi strumenti decisionali rimasti in nostro possesso: il telecomando.

L'esperimento – In pratica, nella vasta gamma di prodotti a disposizione appartenenti alla gamma informativa, alla stessa ora, su diversi canali, ciò che può renderne uno più trust" dell'altro è sempre e comunque l'abitudine alla frequentazione. L'esperimento fatto in casa mia, una casa del tutto comune, conferma la curva in crescita del seguito di La7 e, in particolare, del tg diretto da Enrico Mentana, che per quanto lamenti qui e lì deficit d'ascolti rispetto a quelli previsti, è in assoluto divenire per quel che riguarda una crescita costante, seppur con pochi boom: cioè una crescita sana. Sino ad ottobre, a contrassegnare l'orario di pranzo e cena, era l'inconfondibile sigla orchestrale del Tg1, da qualche tempo aggiornata in versione elettronica.

Tg La7 dove c'era il tg1 – L'alternativa unica erano le altre fonti di informazione Rai, programmate in orari diversi, a passarsi il testimone. Poi, pian piano, ha cominciato a farsi strada l'idea che esistesse un'alternativa. Così, dopo una fase di passaggio nella quale la scelta del tasto da premere, per dare il comando di accensione al piccolo schermo, si alternava tra l'uno e il sette, ci si è evoluti progressivamente verso una forte propensione alla seconda opzione. In pratica, ad oggi, il tg di La7 porta avanti una media del 7% di seguito (nella serata in cui ha accompagnato per mano il pubblico verso Michele Santoro ha sfiorato l'8%). E la visione dello stesso Mentana ha distolto l'attenzione dal tradizionale access alla prima serata, a due facce, della nostra tv: Striscia La Notizia e Affari tuoi vengono penalizzati dall' Otto e mezzo di Lilli Gruber, in crescita.

Crescita costante a piccoli passi – Tutto questo confuta la supposizione generale secondo la quale, a dispetto di un palinsesto di tutto rispetto, quasi eccellente, la rete Telecom, ancora in vendita (ecco gli interessati), non stia in realtà raccogliendo i frutti sperati. Esistono talune indecisioni e ascolti bassi da decifrare, come quelli di Cristina Parodi Live e G Day, ma nella sostanza la settima rete sta costruendo un'immagine assolutamente autorevole e orientata ad inserirsi con metodo e professionalità in quel vuoto informativo che nella tv tradizionale s'era venuto a creare. Un vuoto verso cui neanche le reti Mediaset hanno potuto voltare la faccia, provando a mettere in piedi una programmazione che guarda all'informazione con molta attenzione. Più che altro prova a darne l'impressione.

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