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Su RaiCultura il Concerto di Gala del Teatro alla Scala del 7 dicembre

Su Rai Cultura su decisione del Presidente Rai, Marcello Foà e dell’Amministratore delegato, Fabrizio Salini, verrà trasmesso il Concerto di Gala del Teatro alla Scala, previsto per il 7 dicembre, che andrà a sostituire la storica Prima che apre la stagione operistica del teatro milanese. “Saremo assieme al Maestro Riccardo Chailly, all’orchestra e ai grandi interpreti che calcheranno il palcoscenico” si legge in una nota stampa.
A cura di Ilaria Costabile
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In un periodo difficile come quello che il nostro Paese sta affrontando, ormai da marzo, alle prese con l'emergenza sanitaria, il settore culturale è uno di quelli ha maggiormente sentito l'impatto della crisi economica determinata dal diffondersi del Covid-19. Con la chiusura dei teatri, quindi, anche un evento significativo come la prima del Teatro alla Scala, prevista per il 7 dicembre, non vedrà la luce. Per ovviare a questa grande mancanza, non solo dal punto di vista culturale, ma anche emotivo, al posto della Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, che avrebbe dovuto inaugurare la stagione dell'opera, il Teatro alla Scala propone un Concerto di Gala che sarà ripreso da Rai Cultura, diversamente dall'abitudine degli ultimi anni, quando

La scelta della Rai

La Rai, come servizio pubblico, si assurge il compito di diffonde la cultura e quindi, stando a quanto dichiarato dal Presidente Marcello Foa e dall'Amministratore delegato Fabrizio Salini, sarà proprio il canale da sempre dedicato alla cultura, Rai Storia a trasmettere la messa in onda del Concerto di Gala che si terrà a Sant'Ambrogio. In una nota stampa, infatti, i dirigenti fanno sapere: "Saremo assieme al Maestro Riccardo Chailly, all'orchestra e ai grandi interpreti che calcheranno il palcoscenico di uno dei teatri più importanti del mondo, perché la grande musica deve andare avanti, e la Rai, nello spirito del servizio pubblico, deve continuare a portarla nelle case di tutti gli italiani". 

L'ipotesi di chiudere Rai Storia

Proprio riguardo al settore culturale nelle ultime settimane c'erano state polemiche in merito alla proposta avanzata da Fabrizio Salini di chiudere il canale Rai Storia, facendo confluire alcuni programmi nel solo Rai5, da sempre dedicato alla divulgazione, nell'ottica di una generale spending review. Una decisione che aveva generato il malcontento non solo degli addetti ai lavori, ma anche del pubblico che vedeva, così, sparire un'istituzione del palinsesto della Rai. La decisione, poi, è stata accantonata e per ora non la salvezza del canale non è stata minacciata.

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