Striscia La Notizia e le accuse di Giovanni Panunzio: “Sentenza clamorosa” (ESCLUSIVA)
Striscia La Notizia ripartirà a settembre con Ezio Greggio e Michelle Hunziker, non ci sarà dunque Enzo Iacchetti. Non è stato epurato, anzi: in accordo con Michelle hanno deciso di scambiarsi la conduzione per impegni professionali. Michelle debutterà a Settembre per proseguire poi fino a Dicembre mentre Iacchetti da Gennaio a Marzo, visto che la showgirl svizzera sarà impegnata col tour teatrale di "Mi scappa da ridere", che racconta la storia della sua vita, da Eros Ramazzotti ad Aurora. Nessun cambio di guardia alla conduzione di Striscia la notizia, come qualcuno aveva paventato. Ma non è questa la notizia che ha tenuto banco in queste ultimi giorni: la Corte d'appello di Milano ha assolto con formula piena il prof. Giovanni Panunzio, nel ruolo di fondatore dell'Osservatorio Antiplagio, dall'accusa di diffamazione nei confronti di Antonio Ricci, patron del tg satirico più visto d'Italia "Striscia la notizia".
Giovanni Panunzio aveva accusato Striscia di usare due pesi e due misure, ovvero di fare battaglie ai maghi non appartenenti al gruppo del Biscione, tralasciando i misfatti dei sedicenti maghi pubblicizzati nei teletext di Mediaset. La Western Kentucky University, invece, avrebbe fatto causa a Mediaset nel 2003 chiedendo un risarcimento di circa 250 milioni di dollari per la somiglianza tra il Gabibbo e il pupazzo americano Big Red: Antonio Ricci l'avrebbe spuntata in due gradi di giudizio, poi però il giudice in un'altra causa avrebbe dato ragione allo studente americano che ne rivendica i diritti. Mediaset ora ha ottenuto la "sospensione immediata degli effetti derivanti dalla sentenza". Due brutte vicende che potrebbero rovinare l'immagine e la reputazione di Striscia la notizia, da sempre paladina della giustizia, promotrice di importanti battaglie contro truffe e misfatti all'italiana: dalle televendite di Wanna Marchi alle notizie false di Giacinto Canzona, dai sospetti su "Affari Tuoi" alle tessere di partito fantasma, dalla violenza sugli animali ai medici maniaci fino ai disservizi made in Campania. Inchieste che sono costate tanto al Biscione dove gli inviati spesso sono stati malmenati, sono finiti in ospedale e hanno rischiato la pelle per fornire un'informazione trasparente e tempestiva ai telespettatori della rete ammiraglia di Mediaset.
Abbiamo contattato l'ufficio stampa di Striscia la notizia per far luce sulla vicenda e per sentire la loro versione dei fatti. Antonio Ricci e Striscia la Notizia giudicano "clamorosa" la sentenza della Corte d'Appello che di fatto assolve Panunzio dalle accuse. "Panunzio, condannato dal Tribunale (di Milano, nel febbraio 2011, ndr) a seguito di ampia istruzione dibattimentale, aveva riferito fatti che erano stati giudicati falsi e diffamatori: falso è infatti che Striscia utilizzi due pesi e due misure avendo trasmesso di fronte a milioni di telespettatori anche accuse contro maghi pubblicizzati nel teletext Mediaset" continua la nota.
Striscia la notizia il 15 Giugno è ricorsa in cassazione, attendendo serenamente il giudizio della Suprema Corte. Il Giudice nel 2011 aveva riconosciuto che le accuse mosse a Ricci "travalicavano i limiti ivi consentiti e che non erano corrispondenti a circostanze vere, trascendendo in attacchi personali ingiustificati". A rincarare la dose il Tribunale che ha ribadito come sia "lo stesso imputato a riconoscere di non aver potuto verificare con certezza la verità del fatto denunciato" con la conseguenza che "l'atteggiamento di Panunzio pare quindi dettato più dall'astio verso il programma che si occupò di Vanna Marchi molti anni dopo le segnalazioni di Telefono Antiplagio, ma con maggiori mezzi e risultati". E nel frattempo Antonio Ricci continua nella ricerca delle sue nuove veline, dopo l'addio di Federica Nargi e Costanza Caracciolo.
Update, ore 17.25: Ci è pervenuta la replica della controparte, ovvero del prof. Giovanni Panunzio, che ha tenuto a precisare quanto segue:
Striscia la notizia definisce "clamorosa" la sentenza d'appello che mi ha assolto, sia perché non è gradita ad Antonio Ricci, sia perché non ne conosce le motivazioni (che ad oggi non sono state ancora depositate), alla faccia della sbandierata correttezza di Striscia. Tant'è vero che continua a propinarci le motivazioni della sentenza di primo grado, sapendo che non valgono più un euro bucato. Il tg umoristico di Canale 5 sostiene inoltre che è falso "che Striscia utilizzi due pesi e due misure, avendo trasmesso di fronte a milioni di telespettatori anche accuse contro maghi pubblicizzati nel teletext di Mediavideo". Sfido Antonio Ricci a dimostrare e mostrare pubblicamente tali accuse, che siano ovviamente precedenti alle mie dichiarazioni (del 16/2/06) per le quali mi ha querelato: non esiste sistema migliore per un giornalista per scoprire chi è che dice il falso. Faccio notare poi che nel processo di primo grado Antonio Ricci, interrogato dal pm, ha affermato di non sapere che su Mediavideo venissero pubblicizzati maghi (testuale: "io pure ignoravo che ci fossero"). Questa è la conferma che non li ha mai attaccati: in gergo chiamasi zappa sui piedi o, in alternativa, braccia restituite all'agricoltura.