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Sospensione Fabio e Mingo, Antonio Ricci: “Striscia collabora con la Procura”

La Procura di Bari avrebbe aperto un fascicolo con l’ipotesi di truffa in merito ad un servizio di Fabio e Mingo su un presunto avvocato. Alcune verifiche della polizia giudiziaria sarebbero giunte alla conclusione che l’uomo potrebbe essere un attore. Antonio Ricci ha fornito il video senza censura e ha precisato: “La nostra è una collaborazione attiva alle indagini”.
A cura di Daniela Seclì
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Come riporta Repubblica, "Striscia la notizia" ha fatto ulteriore chiarezza sulla sospensione di Fabio e Mingo. Tornando a parlare del presunto servizio "tarocco" dell'avvocato, la trasmissione ha fatto sapere di aver consegnato un video in cui il protagonista compare con il volto scoperto. I suoi tratti, dunque, non sono resi irriconoscibili come accadeva nel video di marzo del 2013. Il programma di Antonio Ricci, dunque, dimostra di voler collaborare con la Procura di Bari, la quale ha aperto un'inchiesta. Le indagini sull'avvocato del servizio attuate al fine di poterlo punire, sarebbero giunte alla conclusione che l'uomo potrebbe essere un attore. Così sono stati richiesti chiarimenti al programma di Canale 5, che però si è dichiarato all'oscuro di tutto. È stato aperto un fascicolo con l'ipotesi di truffa. Antonio Ricci ha fatto sapere:

"La nostra è una collaborazione attiva alle indagini".

A coordinare il fascicolo è il sostituto procuratore Isabella Ginefra. Grazie al video senza censura, messo a disposizione da Antonio Ricci ora si potrà conoscere l'identità dell'uomo che si sospetta sia un attore e che si sarebbe prestato a realizzare il finto servizio. Proprio questa mattina, i due inviati si erano difesi tramite un comunicato:

"Una mail per mandarci a casa dopo 19 anni. Con una comunicazione inviata per posta elettronica, Reti Televisive italiane pretende di aver risolto il nostro contratto a far data dal 7 maggio 2015 accusandoci di aver realizzato un servizio “precostituito e artefatto. In tale comunicazione si fa riferimento anche a una presunta indagine della Procura di Bari su tale vicenda, nella quale evidentemente non ci viene mosso alcun addebito non avendo ricevuto alcuna comunicazione in proposito. Nell’esprimere incredulità e stupore per il trattamento che ci è stato riservato senza consentirci alcun diritto di replica e senza rispondere alle nostre reiterate richieste di incontro, ribadiamo la correttezza dell’attività svolta in questi anni esclusivamente come attori".

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